Ovodda

Zia Grazia Vacca spegne cento candeline in attesa del vaccino

Il suo carattere forte e determinato ha contribuito a superare gli inevitabili momenti di difficoltà e il pensiero che accompagna il suo centesimo compleanno è infarcito di speranza

Zia Grazia Vacca spegne cento candeline in attesa del vaccino

Di: Redazione Sardegna Live


Ovodda è in festa per zia Grazia Vacca che oggi varca la soglia del secolo in buona salute e lucidità. L’anziana donna è nata il 26 febbraio del 1921 nel centro storico del paese in cui è sempre vissuta, con semplicità e una vita di relazioni, accanto al marito che è venuto a mancare qualche tempo fa. 

“Ho attraversato il mio tempo con fede e nel rispetto del Signore, che mi ha donato salute e protezione” racconta zia Grazia. “La scomparsa recente di alcuni amati nipoti intristisce questo giorno importante per me, ma i ricordi sono tanti e mi sento fortunata ad essere ancora autonoma e presente con la memoria e le mie capacità”. 

La centenaria ovoddese vive da sola e conduce una vita scandita da abitudini che assestano i suoi ritmi: si sveglia verso mezzogiorno e fa colazione, pranza dopo le 14, cena intorno alle 22 e raramente va a dormire prima delle 2 del mattino. Guarda la televisione, soprattutto i canali che trasmettono eventi di carattere religioso, legge il Vangelo, gli opuscoli della Chiesa e in questo periodo riceve soltanto pochi parenti per tutelarsi dai rischi della pandemia, della quale ha paura: 

“In questi cento anni ho visto guerre e carestie, la mia famiglia ha sempre lavorato e la campagna ci ha dato da vivere. Da un anno a questa parte il Covid è un pericolo, soprattutto per le persone anziane come me, ma sono fiduciosa e tra pochi giorni devono venire a casa mia per farmi il vaccino: non vedo l’ora”. 

Il suo carattere forte e determinato ha contribuito a superare gli inevitabili momenti di difficoltà e il pensiero che accompagna il suo centesimo compleanno è infarcito di speranza.

“Sarà il Signore a decidere per quanto tempo ancora io dovrò stare al mondo, ma in lui confido e prego perché finisca presto la pandemia, affinché i giovani abbiano un lavoro e perché tutti tornino a stare bene come prima, senza paura di ammalarsi e di morire da soli negli ospedali”.

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