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Questa mattina Sardegna Live ha riportato la notizia dei manifesti antiabortisti comparsi a Dorgali nei giorni scorsi. “Il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta #stopaborto”. È lo slogan della nuova campagna contro l’aborto di Pro Vita e Famiglia che sta iniziando a circolare anche in Sardegna. I manifesti affissi a Dorgali, come raccontato nell'ARTICOLO, hanno provocato immediate reazioni di indignazione da parte dei cittadini.
L'amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Maria Itria Fancello, non ha tardato a far conoscere il proprio punto di vista sulla vicenda.
Sulla pagina Facebook del Comune di Dorgali è infatti comparso un lungo post. "Nei giorni scorsi sono comparsi in diversi punti di Dorgali dei manifesti affissi da un comitato antiabortista che hanno urtato la sensibilità di molte persone - si legge nella nota -. Per quanto legalmente non perseguibili, come amministratori riteniamo che questi manifesti propongano un messaggio inaccettabile, colpevolizzando ancora una volta le donne e insinuando che chi decide di abortire lo faccia senza la necessaria consapevolezza, con leggerezza, o che sia una persona che non riconosce il valore della vita. Giudizi senza alcun fondamento e che non tengono conto delle tante diverse situazioni e delle diverse sensibilità, accomunandole tutte in un unico calderone su cui poter applicare l’etichetta di immoralità".
"Fortunatamente - prosegue commento - esiste una legge, fortemente voluta e confermata anche da un referendum popolare, che garantisce alle donne libertà di scelta e il diritto di decidere. Le associazioni "pro vita" sarebbero molto più utili se si concentrassero sulla prevenzione delle gravidanze indesiderate e sul sostegno alle donne in difficoltà, anziché colpevolizzare chi esercita un proprio diritto. La maternità deve essere, per tutte, una scelta consapevole e non una imposizione".