Covid, un drappo nero come segno di lutto sull’insegna del bar, il gesto di Nicola Loi
Il bar-pasticceria ha aperto in via Fiume a Quartu nell'ottobre del 2019, poco prima che scoppiasse la pandemia: esasperazione, amarezza e rabbia, soprattutto quando si hanno locali ampi dove non esisterebbe assembramento
Di: Alessandro Congia
“Un telo nero in segno di Lutto sopra l’insegna di ogni attività di ristorazione come segno di protesta. Un settore destinato a morire per decisioni insensate di questo Governo. Non possiamo più permetterci di lavorare al 20% dobbiamo vivere, dobbiamo mangiare e non possiamo più accumulare debiti. Condividete in segno di solidarietà per il settore”.
La sua non è una forma pubblicitaria, nemmeno per idea, è un gesto davvero significativo istintivo e pacifico di tutta risposta per le scelte adottate dal Ministero della Salute, che di fatto riporta la Sardegna in zona arancione, con tutte le limitazioni del caso per bar, ristoranti, locali e musei.
Nicola Loi, 37enne, da Quartu, (nella foto in alto del riquadro), si associa alla mentalità di tutti i suoi colleghi: con l’asporto è impossibile campare, pagare tasse e tanto altro. Da qui l’idea di coprire la sua insegna con un telo nero, il segno di lutto, di disperazione di un intero settore, un comparto che davvero sta morendo.