Siniscola

Siniscola. Spaccio di stupefacenti nel Nuorese: in quattro indagati

Le attività di indagine dei carabinieri, protrattesi per mesi, hanno portato alla scoperta di una vasta rete di spaccio di sostanze stupefacenti

Di: Giammaria Lavena


I carabinieri della Compagnia di Siniscola, a conclusione di una complessa e articolata attività d’indagine, hanno dato esecuzione nella provincia di Nuoro ad un’ordinanza che dispone misure cautelari - emessa dal Gip presso il Tribunale di Nuoro, su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di 4 indagati (uno agli arresti domiciliari, due all’obbligo di dimora ed uno all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. 

Gli indagati - F.Z. 32 anni, S. Z. 28 anni e I.F. 35 anni di Galtellì, G.R. 29 anni di Dorgali -, tutti impiegati in attività agricola, avrebbero realizzato una fitta rete di clienti, soprattutto tra i Comuni di Galtellì, Dorgali e Orosei, ai quali avrebbero fornito sistematicamente, con l’ausilio di ingegnosi stratagemmi e linguaggi criptici, le dosi richieste, consegnandole direttamente presso i domicili dei consumatori, tra cui è emersa anche la fidanzata di uno di loro. 

Le costanti e puntuali indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Siniscola si sono espresse attraverso metodi tradizionali quali osservazioni, appostamenti e pedinamenti, supportati dall’attività tecnica. L’attività investigativa ha svelato in pochi mesi, dall’ottobre 2019 all’agosto 2020, una fitta e proficua attività di vendita al dettaglio condotta grazie all’utilizzo di un sicuro nascondiglio ove gli indagati avrebbero stoccato le riserve di stupefacente, e vi si sarebbero riforniti per poi dirigersi nelle diverse abitazioni, al cui interno avrebbero effettuato le consegne garantendosi così la riservatezza, rendendo difficoltoso un’eventuale intervento delle forze dell’ordine.

Secondo le autorità, il commercio al dettaglio di marijuana e cocaina avveniva quotidianamente, proseguendo anche nei mesi di marzo e aprile 2020, nonostante le restrizioni legate al Covid-19, per la cui violazione sono stati anche sanzionati. L’indagine ha fatto emergere un’area di interesse geograficamente ben distinta all’interno della quale si diramava l’intera rete del traffico. Gli indagati avrebbero utilizzato mezzi di messaggistica quali Telegram per effettuare le contrattazioni.

Nel corso dei mesi numerosi sono stati i sequestri delle singole dosi acquistate e gli acquirenti individuati e segnalati alla locale Prefettura, tra questi anche uno in possesso di un’arma clandestina e un ordigno rudimentale. Punto di svolta è stata l’individuazione del nascondiglio in area rurale e la scoperta dei sacchi neri costituenti le riserve destinate alla vendita contenenti più di un kg di marijuana, circa 4 grammi di cocaina, 130 grammi di sostanza da taglio e materiale necessario per il confezionamento delle dosi, per un valore sul mercato superiore ai 10 mila euro, il tutto sottoposto a sequestro ritardato.

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