In Sardegna

Anche Tonara parteciperà alla manifestazione di protesta contro la fusione obbligatoria dei piccoli Comuni

"Tonara Dice No alla proposta di legge che prevede la fusione obbligatoria per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Dice NO all'accorpamento di tutti i servizi, alla perdita dell'autonomia comunale, alla cancellazione dell'identità e della storia del nostro paese e a ogni tentativo di desertificazione dei nostri territori montani e marginali”.

Anche Tonara parteciperà alla manifestazione di protesta contro la fusione obbligatoria dei piccoli Comuni

Di: Redazione Sardegna Live


"Tonara Dice No alla proposta di legge che prevede la fusione obbligatoria per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

Dice NO all’accorpamento di tutti i servizi, alla perdita dell’autonomia comunale, alla cancellazione dell’identità e della storia del nostro paese e a ogni tentativo di  desertificazione dei nostri territori montani e marginali”.

Con  questa ferma determinazione, il Comune di Tonara parteciperà sabato prossimo, 12 marzo, a Volterra, alla manifestazione dal titolo “Orgoglio Comune”, organizzata dall'Amministrazione comunale della cittadina toscana, dall’Associazione Comuni Dimenticati e dal portale d’informazione agenziaimpress.it. Sono numerose le adesioni di Sindaci da tutte le Regioni.

La manifestazione avrà inizio alle 14:30 e si scenderà in piazza per ribadire fortemente la propria contrarietà alla proposta di legge del deputato Pd e membro della commissione Finanze di Montecitorio, Emanuele Lodolini, che prevede la fusione obbligatoria per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. 

“Vogliono cancellare le nostre identità, l'unica ricchezza che abbiamo, per favorire manovre speculative e finanziarie, ma non glielo consentiremo”, afferma il Sindaco di Tonara Flavia Loche.

La proposta di Lodolini prevede anche che trascorsi 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, le Regioni  provvedano con un loro diretto intervento alla fusione obbligatoria di tutti i comuni, la cui popolazione sia inferiore ai 5000 abitanti, che non abbiano già avviato di propria iniziativa procedimenti per giungere allo stesso risultato. In questo  caso, però, gli stessi Comuni perderanno gli incentivi previsti dalle leggi in materia.  

Inoltre, qualora siano trascorsi 4 anni dall’entrata in vigore della legge  e una Regione abbia omesso di adottare le necessarie leggi regionali per renderle operative le fusioni, è prevista una decurtazione del 50 per cento dei trasferimenti erariali a favore delle Regioni stesse, ad eccezione di quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e del trasporto pubblico locale.

Il Consiglio comunale di Tonara ha approvato una mozione contro la fusione dei piccoli Comuni, con i voti favorevoli della maggioranza.

“Ci sono poche certezze e molte difficoltà sul percorso delle fusioni – dice il sindaco Flavia Loche. Chiudere i Comuni significa tagliare lo stato sociale. Le regioni non sono costituite da città metropolitane.

I Comuni sono garanzia di democrazia e certezza, mentre le Regioni e il Governo hanno disegnato un futuro incerto per i territori: le Province sono fantasmi, gli Enti montani depotenziati. Il progetto di fusione non consente di ottenere alcun risultato di ordine politico, amministrativo, economico.

Le risorse eventualmente messe a disposizione  (per un periodo limitato di tempo) non basterebbero a giustificare la cancellazione di un presidio fondamentale del territorio, punto di riferimento dei cittadini e sono pronti a smantellare il territorio, provocandone l'abbandono.
Si tratta di un chiaro attacco allo Stato sociale – continua il primo cittadino di Tonara - di una deriva autoritaria, partorita da una classe d

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