Mamoiada

Sant'Antonio, Mamoiada non rinuncia a "sa prima issia" dei Mamuthones

I protagonisti del carnevale barbaricino compiono a sorpresa tre giri intorno al fuoco senza il pubblico delle grandi occasioni

Di: Redazione Sardegna Live, video di Mamoiada Turismo


Le tradizioni resistono nonostante la pandemia. La prima uscita dei Mamuthones per Sant'Antonio a Mamoiada è un rito che si ripete nonostante l'emergenza sanitaria. Lo scenario è diverso da quello a cui eravamo abituati, la sostanza non cambia. C'è il fuoco e ci sono loro, i protagonisti del carnevale barbaricino, col passo cadenzato e il frastuono generato dai campanacci. Manca la folla che solitamente popola le strade e le piazze del paese quando Mamuthones e Issohadores le attraversano con la loro danza solenne e misteriosa. 

"Un Sant’Antonio sicuramente insolito e diverso sotto la malinconia di questa pandemia in atto che sta martoriando il mondo intero - scrive l'associazione Mamuthones e Issohadores Atzeni, che ha animato l'evento -. Tutti sappiamo quanto a Mamoiada sia importante questo giorno, una festa sentita, che da la spinta all’anno nuovo portando allegria, positività e buon auspicio. Pur non potendo chiaramente portare avanti la festività come di consueto, con fuochi ardenti in tutti i rioni del paese accompagnati dal frastuono dei nostri campanacci, abbiamo voluto comunque fare “Sa prima issida”, onorando perlomeno il fuoco più importante, quello della chiesa di Santa Maria".

"Col massimo impegno e col massimo riserbo al fine di limitare al massimo le possibilità di assembramento e la creazione di situazioni pericolose per il contagio del COVID-19, abbiamo sfilato per un centinaio di metri dalla nostra sede fino al fuoco di Santa Maria e siamo rientrati immediatamente".

"Ci vogliamo scusare personalmente con tutti coloro che avrebbero voluto venire a vederci, per non aver pubblicizzato l’evento e non aver risposto alle numerose richieste che ci sono pervenute sul fatto che potessimo esibirci. Capirete bene i motivi! Vogliamo ringraziare i cari compaesani e non che ci hanno fatto e continuano a farci i complimenti per aver trasmesso, ancora una volta, un po’ di positività e speranza in questo periodo di sofferenza e sacrifici, fisici, sociali ed economici! Ci auguriamo con tutto il cuore, di poter tornare presto a fare le feste come sappiamo fare noi, aspettandovi numerosi!".

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