In Italia

Primo gennaio 2021, l’Italia si sveglia tra incubi e speranze

Essere ottimisti è un obbligo, “Vaccinarsi è un dovere” (Mattarella dixit)

Primo gennaio 2021, l’Italia si sveglia tra incubi e speranze

Di: Dante Tangianu e Francesco Pes


In quanti ci saremmo voluti svegliare stamattina con l’umore di chi in una notte è riuscito a mettere al rogo il maledetto virus che da quasi un anno sta sconvolgendo il mondo! Praticamente, tutti gli abitanti del pianeta.  Purtroppo, non è accaduto, né poteva accadere. 

Mai un sogno così distante dalla realtà! Che è sempre feroce. Resa tale dalla pandemia omicida che ha sorpreso l’Uomo, cogliendone tutte le sue debolezze e costringendolo all’angolo e alla fuga. Obbligandolo a chiudersi in casa e a lavorare senza sosta per creare un’arma di difesa contro un nemico invisibile che ancora si sta prendendo gioco di lui.

Intelligenza, però, fa rima con scienza, e a questo rapporto è legata la vittoria della guerra al virus. Ci sono già i primi vaccini, sarà ancora lunga la battaglia, ma si vede una luce in fondo al tunnel, dopo tanti lutti, ferite e danni per l’economia che ci consente di vivere. 

Ecco, il nuovo anno inizia con una risposta “armata” alle sconvolgenti ondate pandemiche. Infatti, rinchiudersi in casa non basta, occorre andare all’attacco e l’arma del vaccino ha già iniziato a muoversi: è la nostra àncora di salvezza. È il concetto espresso nel suo discorso di fine anno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, ha detto, “Vaccinarsi è un dovere. Lo farò appena possibile”.

Ecco cosa ci regala il 2021 al suo nascere. È vero che il nemico-virus, con le sue scorrerie, ignora i nostri calendari, ai quali noi attribuiamo spesso fortune e speranze, però, anche le ventate di ottimismo che ci porta il primo giorno dell’anno, sono influenti, a volte anche decisive, sull’umore dei soldati per vincere una guerra.      

S’annu nóu

Benènnidu sias annu nóu

cun sa cándida lughe de sa luna

a s’annu chi est passadu chena foltuna

lassa puru su saludu tóu

 

Sias bonu in díes de astráu e de lentore

ca s’annu etzu at fattu dannu mannu

túe como ispérde onzi affannu

e beni a nos dare salude, bellesa e amore.

 

 

Benvenuto tu sia anno nuovo

alla candida luce della luna

all’anno che è passato senza fortuna

lascia pure il tuo saluto

Sii buono nei giorni di gelo e di rugiada

perché l’anno vecchio ha fatto un grande danno

tu ora disperdi ogni affanno

e vieni a darci salute, bellezza e amore.

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