Una folla commossa ha dato l'ultimo saluto a Leonardo Calcina, il 15enne che si è tolto la vita con la pistola d'ordinanza del padre in un casolare nelle campagne di Senigallia perché vittima di presunti episodi di bullismo a scuola.

"Credo nella giustizia terrena e divina", ha detto la mamma Viktoryia alla fine della messa, rilasciando poi un’intervista al quotidiano Il Resto del Carlino. “In questo momento non sono pronta a perdonarli, ma prego per loro che capiscano quello che hanno fatto e che non si comportino mai più così con nessuno” ha detto, attaccando poi anche il preside della scuola: “Ho affidato alla scuola mio figlio e la scuola avrebbe dovuto vegliare su Leo e proteggerlo, a lui non perdonerò mai la mancata protezione di mio figlio”.

Come denunciato dalla mamma, Leonardo viveva una condizione di profondo malessere e lo si è intuito dal tenore di alcuni messaggi whatsapp che aveva inviato alla madre il 9 ottobre scorso. "Mamma, ho parlato con il prof di sostegno e gli ho detto che voglio andare via dalla scuola perché mi trovo male” scriveva in uno di quei messaggi, spiegando inoltre di essersi confidato con l'insegnante di sostegno "ma lui non fa nulla, non mi ascolta, ha detto che la scuola fino a 16 anni è obbligatoria".

Intanto, sulle motivazioni del gesto è stato aperto un fascicolo contro ignoti dalla Procura di Ancona, per far luce su quegli episodi di bullismo che la madre ha denunciato ai carabinieri proprio nel giorno in cui erano ancora in corso le ricerche, poi risultate vane.

Sono anche scattate le verifiche del ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara che ha chiesto un ulteriore approfondimento, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese dai genitori del quindicenne e delle testimonianze pubblicate sui giornali da parte di studenti e amici del giovane.