La candidosi vaginale è una delle micosi genitali più frequenti nella popolazione femminile, in particolar modo nelle donne in età fertile.

La candida è un’infezione fungina causata dalla proliferazione eccessiva del fungo Candida albicans, normalmente presente nel corpo umano. Questo squilibrio può essere innescato da vari fattori, come l’uso prolungato di antibiotici, squilibri ormonali, o un sistema immunitario indebolito.

Tuttavia i rapporti sessuali, che possono innescare infezioni come la cistite – in merito segnaliamo che nel sito dimann.com sono elencate le cause della cistite post coitale – possono contribuire anche alla trasmissione della candida, poiché il fungo può essere trasferito da un partner all’altro.

Esistono altri fattori di rischio che possono causare l’insorgenza della candida. Scopriamoli nelle prossime righe.

Candida vaginale: fattori di rischio

Tra i fattori di rischio che possono portare all’insorgenza di candida vaginale troviamo, oltre agli aspetti elencati nelle righe precedenti, anche l’utilizzo di capi di biancheria intima già contaminati.

Da menzionare, inoltre, è il diabete di tipo 2. Questa malattia annovera, tra le sue complicanze, il maggior rischio di trovarsi ad affrontare svariate condizioni patologiche, tra le quali è possibile includere anche le problematiche cardiovascolari e le neuropatie.

Sono maggiormente soggette al rischio di candidosi vaginale anche le donne con anemia, quelle che fumano e che assumono ingenti quantità di alcol.

Tra gli accorgimenti utili alla prevenzione di questa infezione rientra il fatto di indossare biancheria intima realizzata con fibre naturali, così come l’attenzione a evitare di utilizzare pantaloni troppo stretti.

A creare un quadro favorevole alla proliferazione incontrollata della Candida albicans a livello genitale ci pensa anche l’alimentazione. Pericoloso in particolare è lo squilibrio a favore degli zuccheri semplici.

In generale, è opportuno seguire un regime alimentare all’insegna dell’assunzione di antiossidanti, vitamine, carboidrati complessi, proteine magre, grassi buoni antinfiammatori, omega 3 in particolare.

Sintomi

Per informarsi al meglio su questa infezione molto comune, è il caso di passare in rassegna anche i sintomi. Tra i principali figurano il bruciore intimo e il prurito ma, soprattutto, l’insorgenza di perdite di colore biancastro, che al primo sguardo ricordano la ricotta. Da queste ultime deriva il nome candida.

La candida può comparire anche negli uomini. In questo caso, tra i segnali da non trascurare troviamo l’infiammazione e il bruciore del glande, così come il riscontro di secrezioni di colore tendente al giallastro che si presentano attorno al prepuzio.

Diagnosi

Nella donna, la presenza di candidosi vaginale si riscontra attraverso il pap test. Nell’uomo, l’infezione genitale da candida viene invece diagnosticata ricorrendo al tampone uretrale.

Cura

A questo punto, non resta che addentrarsi alla scoperta dei consigli per curare la candida. Fra i primi step da considerare troviamo il ripristino di una condizione di equilibrio - a livello medico, si parla più correttamente di eubiosi - della flora batterica vaginale.

In questo caso, sarà il ginecologo di fiducia a prescrivere rimedi locali a base di lattobacilli.

In molti casi, questa terapia della durata di una settimana circa - massimo dieci giorni - sortisce effetti positivi.

Qualora dovesse presentarsi una recidiva, l’indicazione gold standard prevede la somministrazione di antimicotici per bocca.

Essenziale è altresì seguire la profilassi, che viene prescritta tenendo conto di dosaggi più bassi.

I cambiamenti nello stile di vita rappresentano un’altra strada da seguire quando si tratta di risolvere i quadri di candida. Cruciale è ridurre i livelli di stress, condizione che può predisporre una riduzione delle difese immunitarie e, di riflesso, la proliferazione incontrollata di organismi patogeni e, come già detto, modificare il proprio regime alimentare, orientandosi verso cibi di origine naturale, ricchi di vitamine e antiossidanti.

Importantissimo è non eseguire lavande interne, anche se, in passato, erano spesso indicate. Oggi, invece, si è ormai consapevoli del loro pericolo, relativo in particolare agli effetti negativi dei disinfettanti che contengono sulla flora batterica genitale.