Milano

Ristoranti, Peroli: "Da dicembre non ce la farà più nessuno"

L'esponente del comitato territoriale esercenti mette sotto accusa il premier Conte per la decisione di limitare ulteriormente la fascia oraria dei locali di ristorazione. "Ulteriori fondi o le attività moriranno e finiranno in mano alla malavita"

Ristoranti, Peroli:

Di: Giammaria Lavena


La chiusura di bar e ristoranti alle ore 18, prevista nel nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, rischia di inguaiare ulteriormente i gestori, ancora fortemente colpiti dalla crisi economica conseguente alla prima ondata di Covid-19. E' così in tutto il Paese, dove quello della ristorazione ha sempre rappresentato uno dei settori trainanti.  

Paolo Peroli, socio di uno degli storici locali notturni di Milano e esponente del comitato territoriale esercenti che lo scorso 22 ottobre ha protestato sotto la sede della Regione Lombardia, ha parlato a proposito, dichiarando: "Da dicembre non ce la farà più nessuno, la città sarà morta".    

"Eravamo andati sotto la Regione consci che la situazione ci obbligava a richiedere fondi per sopravvivere - spiega all'Ansa -. A questo punto dovremo chiederne altri o le attività moriranno e finiranno in mano alla malavita. Quello che serve per tamponare, è almeno un 3% del fatturato del 2019. Una cifra che potrà servire a coprire in media tre mesi di affitto per non dover regalare le attività agli speculatori".

"Il nostro timore è che la temperatura media si stia alzando. Le persone iniziano ad agitarsi a parlare di scendere in piazza e fare come a Roma e Napoli. Noi cerchiamo di mediare, di gestirli ma la temperatura si sta alzando", avverte.

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