Una senatrice piemontese della Lega, Marzia Casolati, proprietaria di una storica gioielleria a Torino, ha incassato il bonus di 1500 euro della Regione, il "Riparti Piemonte", destinato alle attività economiche costrette alla chiusura durante il lockdown. Così riporta il quotidiano La Repubblica: con i giorni aumentano i furbetti del partito di Salvini che hanno chiesto e ottenuto i bonus, che siano i 600 euro del governo o i contributi per le aziende come nel caso della senatrice Casolati, eletta in Parlamento nel 2018 ma militante leghista da decenni e ora sospesa dal partito. 

"Dopo aver ascoltato e verificato la posizione, come per i precedenti casi, è stato preso il provvedimento della sospensione per la senatrice Marzia Casolati". Lo rende noto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. "Anche se non è stato commesso alcun illecito - precisa Romeo - e il contributo è stato già da tempo completamente restituito, non è opportuno che parlamentari accedano a questo tipo di sussidio. Il provvedimento è stato già accettato e condiviso dalla diretta interessata". 

Lo stesso destino, insomma - si legge sempre sul quotidiano La Repubblica - toccato ai due deputati Andrea Dara e Elena Murelli e ai due consiglieri regionali Matteo Gagliasso e Claudio Leone, il primo ingegnere di Alba, il secondo commerciante di Rivarolo, per cui il segretario regionale Riccardo Molinari ha chiesto la sospensione dal partito. Tutti e quattro i leghisti hanno ammesso di aver chiesto il bonus e dichiarato, per giustificarsi, di aver assecondato un'iniziativa dei loro commercialisti.

La somma è stata riconosciuta a Casolati per la sua attività commerciale, la gioielleria Casolati, un negozio storico in Galleria Umberto I a Porta Palazzo, a Torino. I contributi della Regione, 88 milioni di euro in totale, sono stati erogati attraverso Finpiemonte, la "cassaforte" della Regione: un contributo per cui non era stato previsto limite di reddito, come nel caso del bonus da 600 euro erogato dal governo.