Roccamorice

Speleologo trovato morto in una grotta

Il 42enne era rimasto bloccato insieme a due compagni all'interno di una cavità naturale a Roccamorice, invasa dalla piena

Speleologo trovato morto in una grotta

Di: Giammaria Lavena


È stato trovato morto il terzo speleologo coinvolto ieri nell'incidente verificatosi nella grotta di Risorgiva a Roccamorice, nel Pescarese. Il soccorso alpino e speleologico ha prelevato da poco la salma dalla grotta, non appena il livello dell'acqua ha reso possibile il recupero. Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un 42enne di Arielli, provincia di Chieti, che era alle prime armi e aveva poca esperienza.

Il corpo verrà trasportato lungo uno stretto sentiero, fino alla strada, e consegnato alle autorità. Le operazioni di recupero, tutt'altro che semplici, si sono concluse in tarda mattinata. Il 42enne, insieme ai due compagni già ritrovati ieri sera e trasportati all'ospedale di Pescara, era rimasto bloccato all'interno della cavità naturale, invasa dalla piena. I due sopravvissuti erano estremamente provati, ma in buone condizioni fisiche.

La cavità presentava parti strette ed allagate. I malcapitati erano rimasti bloccati in un sifone (un passaggio allagato), che si era riempito a circa 70 metri dall'ingresso. Il gruppo era composto da cinque persone, marchigiane e abruzzesi. Fortunatamente due di loro si trovavano all'esterno della cavità naturale, e, accortisi immediatamente che c'era stata una piena, hanno lanciato l'allarme.

Sul posto, dal pomeriggio di ieri, soccorso alpino, vigili del fuoco e 118. Presente durante le attività di recupero anche il sindaco di Roccamorice, Alessandro D'Ascanio.

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