Vipiteno

"I Merdules picchiano gli immigrati", sul web la bufala dopo un video della "Festa dei diavoli" in Trentino

Il Krampus di Vipiteno confuso sul web con i Boes e Merdules di Ottana che si dissociano da eventuali gesti di violenza

Di: Redazione Sardegna Live


"Boes e Merdules picchiano un immigrato in occasione di una sfilata a Vigevano". La bufala circolata sul web ha costretto l'associazione delle maschere etniche di Ottana a intervenire sulla vicenda con un post di chiarimento sulla propria pagina Facebook.

Il malinteso, come è emerso, nasce dalla diffusione sul web di un video che ritrae la maschera del Krampus a Vipiteno (in Trentino Alto Adige). La maschera rappresenta demoni dalle sembianze mostruose e animalesche, scatenati e molto inquietanti, che si aggirano per le strade con i volti coperti, gli abiti laceri, sporchi e consunti. I Krampus provocano rumori ottenuti da campanacci o corni, che li accompagnano nel tragitto che compiono, mentre colpiscono con frustate la gente.

Il video "incriminato" risalirebbe alle celebrazioni del 5 dicembre quando a Vipiteno i Krampus hanno sfilato per le strade della città. Nel video si vedono alcune maschere inseguire e colpire delle persone in abiti civili. La violenza della scena ha suscitato un vespaio di polemiche. La sfilata dei diavoli di Vipiteno da sempre richiama migliaia di persone. Il 5 dicembre per Vipiteno è una sorta di festa nazionale, le scuole vengono chiuse e i diavoli sono tra gli stand e la sera nella zona di Vipiteno viene organizzato il "ballo dei diavoli".

A spiegare in un'intervista all’Agi quanto accaduto, anche lui condannando il comportamento del collega-diavolo, è Claudio Rossi, il responsabile più longevo dei Tuifl Team. "Premetto che il diavolo che ha dato il calcio è già stato identificato e redarguito perché dare calci non è ammissibile. La persona che ha ricevuto il calcio è un nostro amico, il diavolo e tutti noi abbiamo già parlato con lui che sa della nostra tradizione".

Rossi precisa tuttavia che le frustate non hanno alcun risvolto razzista. "Leggo che abbiamo preso di mira gli immigrati, una cosa assolutamente non vera, una notizia infondata. Non esiste nero o bianco, non esiste razzismo. Anzi, dico che famiglie di extracomunitari che vivono da anni a Vipiteno hanno assistito alla sfilata. Ogni diavolo deve rispettare il decalogo e chi si presenta ubriaco alla sfilata viene escluso". Il responsabile del gruppo diavoli di Vipiteno ha ricostruito i fatti: "Tutto e' accaduto dopo le 13 del 5 dicembre quando, mentre stavano organizzandoci per la nostra foto ufficiale con la torre Civica sullo sfondo, un gruppo di Tratzer è venuto a disturbarci. A quel punto un paio di diavoli si sono staccati rincorrendo i provocatori che sono persone a noi note essendo amici, compagni di squadra, o conoscenti. Come vuole la nostra usanza, fuori dalla sfilata che inizia alle 18, sono previste viste all'ospedale, all'ospizio, al centro sociale e alle famiglie. Ci sono i Tratzer che ci aspettano e, indossando pantaloni imbottiti da hockey, con cartoni o altre imbottiture, ci sfidano nel segno della tradizione".

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