Assisi

Assisi. Morto durante la battuta di caccia. Davide supplicava: “Non lasciarmi qui a morire”

Nel video registrato della telecamera che il giovane portava sempre con sé, si sente il 24enne implorare di essere aiutato

Assisi. Morto durante la battuta di caccia. Davide supplicava: “Non lasciarmi qui a morire”

Di: Redazione Sardegna Live


Emergono dettagli agghiaccianti dalle indagini sull’omicidio di Davide Piampiano, il giovane morto l'11 gennaio scorso nelle campagne di Assisi durante una battuta di caccia. Il 24enne non sarebbe morto per un incidente o una caduta, ma raggiunto da un colpo di fucile di un altro dei partecipanti alla battuta: un caro amico di famiglia che accortosi di quanto accaduto non avrebbe chiamato tempestivamente i soccorsi, ma avrebbe cercato di depistare le indagini.

Alla battuta di caccia al cinghiale erano in tre. All'improvviso un colpo partito accidentalmente ha raggiunto al petto il 24enne. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il caro amico di famiglia, accortosi di quanto accaduto, avrebbe poi cercato di depistare le indagini alterando lo stato dei luoghi, scaricando l'arma di Davide, disfacendosi del proprio fucile e della propria giacca da caccia e soprattutto omettendo di chiamare tempestivamente i soccorsi, avvisati solo dopo vari minuti da un altro giovane che si trovava a caccia e che nel frattempo era sopraggiunto.

Sono state le immagini riprese da una piccola telecamera che la vittima aveva sempre con sé, insieme ai risultati dell'autopsia, a far concludere che Davide non è morto per un incidente.

In base a tale comportamento ritenuto omissivo è stato ipotizzato a carico dell'autore dello sparo l'ipotesi di omicidio. "Avendo egli con la sua scelta di non chiamare immediatamente i soccorsi accertato il rischio che il soggetto colpito potesse morire" hanno sottolineato gli inquirenti.

“Non lasciarmi qui a morire”, supplicava Davide, già agonizzate. È quanto emerge a margine del filmato registrato dalla GoPro di Davide. A riportarlo è il Corriere della Sera. L’amico gli avrebbe sparato forse scambiandolo per un cinghiale e poi avrebbe provato in tutti i modi a depistare le indagini.

Una terribile tragedia che ricorda quella di Marco Vannini, il ragazzo morto all'età di 20 anni, la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. Fu ferito da un colpo di pistola mentre era a casa della fidanzata. Dopo essere stato ferito chiese disperatamente aiuto alla famiglia Ciontoli.

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