La legge sull’obbligo dei sensori anti-abbandono dei bambini al di sotto dei 4 anni è entrata in vigore solo pochi giorni fa ma sta già facendo discutere. La norma è stata introdotta a seguito di diversi casi di bimbi deceduti perché dimenticati dai genitori sui seggiolini. 

La prima polemica riguarda il costo del dispositivo: varia infatti dai 40 ai 200 euro. Per i genitori è previsto un incentivo di 30 euro, promesso dall'esecutivo, che però non è ancora disponibile, manca infatti un decreto che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Proprio per via di questi ritardi è in arrivo una moratoria sulle sanzioni per chi non l’ha ancora installato. 

Il Pd ha preparato un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra che fa slittare al 6 marzo 2020 le multe per chi non si adegua al nuovo obbligo. I 5 stelle propongono invece un rinvio fino a giugno. 

 

Sono tanti i genitori contrari a questa nuova legge.«Sicuramente è una trovata per far guadagnare qualche “amico”», questo è uno dei pensieri più diffusi tra i genitori che hanno bimbi piccoli. «Forse 8 ore di lavoro per una neomamma sono troppe e 3 mesi di maternità sono pochi, forse la pressione di alcuni datori di lavoro bel tornare al lavoro è pesante», ha commentato Manuela, mamma di Ludovica di appena un anno e mezzo.

Lucia invece, mamma di due gemelli di tre anni, (in questo caso servono due sensori quindi spesa doppia), sostiene che «Questa nuova legge è un grosso passo indietro, è un fallimento. Ancora una volta ci ritroviamo ad affidare la nostra quotidianità a un app collegata al cellulare».