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50 mila euro per trovare l’avvelenatore di Snoppy. I suoi padroni vogliono giustizia

Andrea Combi ha lanciato il suo appello sui social

50 mila euro per trovare l’avvelenatore di Snoppy. I suoi padroni vogliono giustizia

Di: Ilaria Cardia


“Ciao mio grande amico!!! – Inizia così il post scritto da Andrea Combi su Facebook - Grazie per la splendida compagnia di questi tredici anni passati insieme!!”

L’uomo, sul suo profilo social, ha riportato il dolore per la perdita di Snoppy, suo dolce Beagle di 13 anni morto dopo aver mangiato un boccone alla stricnina. Non solo dolore ma anche tanta rabbia quella espressa da Andrea, infatti, nel lungo post (accompagnato all’immagine del fedele amico) si ritrova la singolare iniziativa di Combi e famiglia: “A chiunque ci aiuta a dare una punizione esemplare a questo/questa vile, indegna, lurida persona la famiglia Combi è pronta a garantire un omaggio/regalo di 50.000, cinquantamila euro. Ringrazio anticipatamente chi mi condivide il post!”

 

Andrea Combi, abitante di Colico in provincia di Lecco, successivamente intervistato ha confermato: “Snoopy era come un membro della famiglia; era molto tranquillo, camminava a fatica, al massimo usciva in cortile. Per questo quando è morto, dopo sofferenze atroci, abbiamo chiesto che fosse eseguita l’autopsia all’istituto zooprofilattico di Sondrio. I nostri dubbi hanno trovato conferma: nel fegato è stata riscontrata la presenza di veleno per topi - spiega al Corriere della Sera - Qualcuno ha gettato un’esca nel giardino. Un gesto vile e crudele. Mia madre è molto anziana, Snoopy era la sua ombra, ora è disperata. Siamo disposti a pagare fino a 50 mila euro a chiunque ci aiuti a consegnare il responsabile alla giustizia”.

 

Non è la prima volta che viene messa una taglia sui responsabili di avvelenamento di cani. L’ultimo caso è avvenuto nel mese di ottobre 2022 quando furono uccisi sette cani con il metodo dei bocconi avvelenati. La vicenda accadde lungo la ciclopedonale che costeggia il fiume Cherio a Gorlago; a intervenire furono gli ambientalisti dell'Aidaa, ovvero l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che proposero una taglia di cinque mila euro. L’associazione ha specificato: “La taglia verrà pagata a chi con la sua denuncia o testimonianza rilasciata per iscritto o comunque secondo le forme consentite dalla legge alle forze dell’ordine, permetterà di individuare e far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili di tale crimine".

 

Fonte Foto: Facebook  

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