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Reintegro dei medici non vaccinati, Fiaso: “Valutare i singoli casi”

Migliore: “Ora la priorità è avere più personale”

Reintegro dei medici non vaccinati, Fiaso: “Valutare i singoli casi”

Di: Redazione Sardegna Live


Le situazioni dei medici non vaccinati contro Covid-19 che saranno reintegrati negli ospedali, sulla base del provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, "saranno valutate caso per caso rispetto all'assegnazione nei reparti; ciò a tutela sia del medico sia dei pazienti".

Lo sottolinea all'ANSA Giovanni Migliore, presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane (Fiaso), esprimendo al contempo soddisfazione per l'ordinanza del ministro della Salute che proroga l'obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie fino al 31 dicembre.

"L'obbligo vaccinale - afferma Migliore - sarebbe comunque decaduto entro due mesi e in una fase nuova dell'epidemia era comunque necessario intervenire per fare chiarezza e questo provvedimento va in questa direzione; noi a seconda della valutazione del rischio decideremo e le direzioni sanitarie individueranno i reparti e le situazioni più opportune in cui utilizzare pienamente questi sanitari, che rappresentano una risorsa, ma sono ad ogni modo una percentuale molto piccola rispetto alla grande maggioranza degli operatori sanitari e medici che sono invece vaccinati".

D'altro canto, aggiunge, "c'è anche una responsabilità del datore di lavoro nel proteggere i professionisti da rischi di esposizione al virus. In altre parole, i professionisti saranno impiegati nei reparti in relazione alla loro condizioni di salute e di rischio, quindi ci sarà una valutazione caso per caso in modo da non esporre pazienti e stessi operatori ad un rischio contagio da Covid".

Ora "la priorità - afferma - è avere maggiore personale per rispondere alla domanda dei cittadini e pertanto qualunque provvedimenti che vada in questa direzione non può che essere il benvenuto. Siamo in una nuova stagione della responsabilità e di una nuova normalità e accogliamo quindi questo provvedimento positivamente; le singole aziende valuteranno poi i singoli casi".

Rispetto invece all'ipotesi di ridurre i giorni di isolamento dei positivi asintomatici, "si tratta ovviamente di una questione che deve essere affrontata prioritariamente dalla comunità scientifica. Dal nostro punto di vista di aziende ospedaliere, è chiaro che consideriamo positivamente tutti i provvedimenti che vanno nella direzione di un maggiore impiego del personale".

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