In Italia

Caro bollette, l'ora legale per tutto l'anno? si fa largo questa ipotesi

Ecco cosa ne pensano i partiti

Caro bollette, l'ora legale per tutto l'anno? si fa largo questa ipotesi

Di: Redazione Sardegna Live


In Italia si fa largo l'ipotesi di prorogare l'ora legale per tutto l'anno. Secondo il co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli "consentirebbe il risparmio di mezzo miliardo di euro”.

Mai come ora l’annoso dibattito sull'abolizione del cambio di orario risulta necessario. Secondo le analisi di Terna, nei 7 mesi del 2022 in cui era in vigore l’ora legale sono stati risparmiati 420 milioni di kilowattora di energia elettrica, ovvero tanto quanto serve ogni anno a circa 150mila famiglie. Da considerare oltretutto che consumando meno energia, si immettono in atmosfera circa 200 mila tonnellate di Co2 in meno.

Quest’anno il passaggio dall’ora legale a quella solare avverrà nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre. Alle 3 le lancette andranno spostate indietro di un'ora. L’ora legale è una convenzione che consente di sfruttare al massimo la luce solare risparmiando sul consumo energetico. In inglese è detta Daylight Saving Time: “tempo per il risparmio della luce”.

In Italia l'ora legale nasce come misura di guerra. È stata adottata dal 1916 al 1920, dal 1940 al 1948 e definitivamente dal 1966 quando durava quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima domenica di settembre.

Nel 2018, l’allora presidente della Commissione europea, il lussemburghese Jean-Claude Juncker avanzò la proposta di abolizione del cambio dell’ora: alla consultazione pubblica risposero in 4,6 milioni, di cui l’84% favorevoli all’interruzione dei cambi semestrali dell’ora.

Il 26 marzo del 2019 i deputati del Parlamento Europeo hanno votato per porre fine al cambio stagionale dell’ora a partire dal 2021, ma la proposta legislativa della precedente commissione Junker è totalmente ferma al Consiglio dell’Unione europea, dove gli Stati non hanno ancora trovato un accordo.

Per quanto riguarda l’Italia, nel novembre 2019 il governo Conte bis aveva inviato a Bruxelles la decisione di mantenere il doppio orario. Dopo di che non si è più saputo nulla. Ora, con la crisi energetica e il dibattito sul tetto al prezzo del gas, in Italia si fa largo l'ipotesi di prorogare l'ora legale per tutto l'anno.

COSA NE PENSANO I PARTITI? Secondo il Pd l'ora legale estesa tutto l'anno "può un essere un pezzo di un mosaico più articolato per l'efficienza energetica e il consumo sostenibile. Questa potrebbe essere una delle soluzioni", ha detto all'ANSA la responsabile Transizione Ecologica del Pd, Chiara Braga.

"Sull'ora legale stiamo facendo studi da 36 ore per capire se ne vale la pena – ha affermato sempre all'ANSA Paolo Arrigoni responsabile energia della Lega- se si guadagna in termini di risparmio energetico la sera, si perde al mattino. Probabilmente la soluzione sarà non di stabilizzarla per sempre ma di prorogarla per qualche mese o qualche settimana".

Draghi e Cingolani non si sono ancora pronunciati, mentre i Verdi sono stati i primi a schierarsi a favore dell’ora legale tutto l’anno: "Assumere rapidamente provvedimenti immediati di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni climalteranti come l'estensione dell'ora legale a tutto l'anno solare", ha chiesto Dario Balotta, responsabile trasporti del partito e in corsa per il Senato nel collegio della Lombardia Est. La misura, ha detto, "potrebbe raddoppiare i risparmi di energia a quasi 380 milioni di euro e ridurre le emissioni di Co2 di almeno 400mila tonnellate".

"Si tratta di una prima azione concreta di risparmio energetico in attesa che il Governo metta un tetto al prezzo del gas e adegui i prezzi dell'energia elettrica ai costi delle rinnovabili. Anche la catena inefficiente del settore, dalla produzione alla trasmissione, dallo stoccaggio, alla commercializzazione e formazione dei prezzi delle bollette non consente di affrontare l'emergenza energetica che sta portando al collasso l'economia italiana – ha continuato Balotta -. Soltanto una politica seria rivolta ad uno sviluppo massivo delle fonti rinnovabili (sole, vento e geotermia) può portare l’Italia (e l’Europa) fuori dalle secche, configurando il gas naturale ad un ruolo solo di backup (riserva momentanea) e non di backbone (ovvero spina dorsale) del sistema energetico".

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