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“Maledetto vaccino”, pro e no vax: il dietro le quinte

Il NO convinto e le ragioni di chi ha cambiato idea sull’efficacia del vaccino anti Covid 19, il dottor Pasquale Bacco e l’avvocato Edoardo Polacco si sfidano in un avvincente confronto nel libro-evento della stagione

“Maledetto vaccino”, pro e no vax: il dietro le quinte

Di: Sabrina Cau


Edoardo Polacco è un avvocato penalista conosciuto  come “l’Avvocato di Bibbiano” per aver salvato bambini in difficoltà nelle numerose Bibbiano sparse in tutta Italia;  Pasquale Bacco è un medico con 25 anni di esperienza, esperto di medicina legale e patologie cronico degenerative. All’inizio dell’emergenza Covid-19 entrambi si battono in tutte le piazze italiane all’insegna del “no paura day” in nome della giustizia e della libertà di scelta sostenendo l’inutilità nonché la tossicità del vaccino. Poi qualcosa cambia, il dottor Bacco fa un passo indietro e decide di vaccinarsi: “C’erano troppe cose che non mi convincevano, ma poi ho capito” dichiara ai microfoni si Sardegna Live in un’intervista dello scorso 2 febbraio. "Ognuno deve fare  e pensare ciò che ritiene giusto, ma sarebbe opportuno porsi qualche dubbio, guardare i numeri e prendere atto del risultato di un anno e mezzo di vaccini" ha continuato.

Oggi, a distanza di appena due mesi, il professor Bacco ha messo nero su bianco le ragioni della sua inaspettata, ma ponderata “inversione di marcia” rivelando uno sconosciuto e sorprendente dietro le quinte del mondo no vax. E lo fa confrontandosi e/o scontrandosi con l’avvocato Edoardo Polacco, amico e compagno di tante battaglie combattute  insieme per la “libertà”. “Maledetto vaccino. Divisioni in tempo di guerra” (Edizioni Cantagalli) raccoglie le ragioni dell’uno e dell’altro autore che, collocati in due piani totalmente opposti e inaccessibili l’uno all’altro, danno vita a un susseguirsi di botta e risposta che porta chiunque a riflettere e porsi una domanda: “Ma da che parte sta la ragione?”.

Sardegna Live ha incontrato il dottor Bacco che ha parlato di alcuni degli aspetti più particolari di questo confronto.

Buongiorno dottore e bentornato su Sardegna Live

“Buongiorno a voi, per me è un piacere”

Come nasce l’idea del libro?

“Qualche tempo fa ho dovuto subire un intervento importante e sono stato tre mesi in ospedale, ricordo che Edoardo Polacco scherzando mi disse: “se esci vivo facciamo qualcosa insieme”. Nasce così l’idea del libro quando ancora ero un no vax, in realtà poi l’idea si è concretizzata solo dopo ed io avevo già un altro punto di vista, ma è stato molto meglio così perché altrimenti non sarebbe potuto essere il “libro scontro” che poi è diventato”.

Sosteneva l’inutilità del vaccino anticovid con convinzione assoluta, cosa risponde a chi insinua che lei abbia cambiato idea in modo così radicale perché minacciato o addirittura corrotto?

“Uno parte tra le più forti del libro è proprio quando spiego cosa mi ha fatto cambiare idea: nessuna minaccia, tanto meno corruzione. Semplicemente ho visto cosa succedeva realmente nelle terapie intensive, dove io sono entrato con gli occhi di un no vax perché all’epoca lo ero. Innanzitutto i medici prima di entrare nei reparti Covid si rotolavano nella varichina, una volta dentro non potevano più uscire per bere o per andare in bagno ed erano costretti a farsi pipì addosso, quindi ad usare i pannoloni. Con indosso le tute anticovid, le mascherine, le visiere e i caschi, molti svenivano perché un calo di pressione in situazioni come quelle è quasi la norma. E ho visto, con i miei occhi, ragazzi sani e senza alcuna patologia pregressa, morire di Covid intubati e inermi con il casco dell’ossigeno in testa”.

Nel vostro libro lo scontro tra lei ed Edoardo Polacco è uno scontro VERO, senza alcuna esclusione di colpi?

“È uno scontro vero e feroce. Tra me ed Edoardo ci sono delle accuse ferocissime, senza esclusioni di colpi, appunto. Chi legge si trova veramente due persone che si scontrano e ognuno vuole far prevalere le sue ragioni sull’altro, ma la cosa più importante è dimostrare che comunque, anche con opinioni totalmente diverse, si può dialogare”

Il sottotitolo del libro è "Divisioni in tempo di guerra"

"Sì, per indicare che in realtà la guerra continua a dividere. Prima era si vax - no vax adesso è Putin e no Putin."

I no vax che diventano pro Putin?

"In effetti si, prevale sempre il concetto del complottismo perchè i no vax non credono più a niente e anche la guerra è vista come un ulteriore presa in giro da parte del mainstream.  É una cosa un po’ particolare, ma è così."

Nel libro si racconta un aspetto di una parte del mondo no vax che non conosciamo, una sorta di “dietro le quinte”. Per esempio?

“Si, rimarchiamo “una parte” del mondo no vax, è molto importante sottolinearlo. Un esempio fra tanti? Tra le numerose teorie del complotto si è parlato addirittura di persone che berrebbero il sangue dei bambini perché c’è l’adrenocromo che consentirebbe di vivere in eterno”.

Esiste la possibilità di trovare un punto d’incontro tra la sua tesi e quella di Edoardo Polacco?

“Assolutamente si”.

Qual è?

“Per esempio siamo d’accordo sul fatto che durante la pandemia molte cose sono state gestite male e comunque la maggior parte dei no vax sono persone per bene, realmente spaventate, che pagano sulla loro pelle questa paura”.

Una convinzione sulla quale non cambierà mai idea?

“Non cambierò mai idea sul fatto che tutti i medici abbiano agito, sempre e comunque,  per salvare i pazienti, non sono certo stati degli assassini. Possono aver sbagliato, ma nessun medico ha mai avuto intenzione di uccidere”.

È stato detto anche questo…

“Si purtroppo, “Medici assassini”.

Su cosa non cambierà mai idea invece “la controparte”, l’avvocato Polacco?

“Sul fatto che dietro tutto questo ci sia un disegno ben preciso, studiato e messo in pratica."

L’errore più grande che è stato fatto dai no vax?

“È stato farsi strumentalizzare dalla politica, e l’hanno pagata cara,  l’assalto alla Cgil è stata una delle più grandi vergogne di quel movimento."

E quello dei si vax?

“Quello di considerare tutti i no vax come persone chiuse e vittime di preconcetti quando in realtà si tratta di un gruppo eterogeneo dove molti, come ho già detto, sono impauriti e per questo hanno questo tipo di reazione."

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