"Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!". L'attacco all’aumento delle spese militari su richiesta della Nato arriva da Papa Francesco, durante un’udienza tenuta giovedì al Centro femminile italiano.

"La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari – ha affermato il pontefice -, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare un mondo ormai globalizzato, non facendo vedere i denti, e di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare".

La Camera ha approvato lo scorso 16 marzo un ordine del giorno al decreto Ucraina proposto dalla Lega, e sottoscritto da tutte le altre forze di maggioranza più Fratelli d’Italia, che impegna il governo a incrementare le spese per la Difesa fino al 2% del prodotto interno lordo (oggi sono all’1,4%), per un totale di 38 miliardi l’anno, 104 milioni al giorno.