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Maltrattavano i pazienti disabili. E' successo nella casa di cura "Suor Rosina La Grua" di Castelbuono, nel Palermitano. La scoperta dei militari della guardia di finanza del Comando provinciale di Palermo ha portato all'esecuzione di 35 ordinanze cautelari nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini degli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno riguardato una Onlus che gestisce, in regime di convenzione pubblica "a ciclo continuo", servizi di riabilitazione per 23 pazienti con disabilità grave. Sono dieci gli indagati trasferiti in carcere, per sette sono scattati gli arresti domiciliari. Altri cinque sono stati sottoposti all'obbligo di dimora nel Comune di residenza e 13 sono destinatari della misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionali per un anno.
Le intercettazioni effettuate nella casa di cura hanno portato ad agghiaccianti scoperte. Nella sala "relax" gli ospiti venivano portati di peso, rinchiusi dentro e riempiti di botte. Umiliati e offesi: "fro**o", urlava un operatore, chiudendo la porta dopo l'ennesimo calcio. "Devi buttare il veleno dal cuore", urlava un altro inserviente della struttura.
"E' un manicomio, un lager nazista", commentavano, non sapendo di essere intercettate, alcune operatrici del centro. Nel frattempo le richieste disperate dei malcapitati: "Dottoressa mi faccia uscire. Avevamo detto cinque minuti, si mantengono i patti, i patti si mantengono".
"Io ne ho certezza al 99% gli alzano le mani ai ragazzi, fin quando non ci sono le telecamere 'sta cosa noi non ce la togliamo e vedi che è un reato penale - diceva una donna al telefono -. I ragazzi erano vestiti come gli zingari, visto che non li lavavano, visto che il mangiare faceva schifo, visto che la struttura non era pulita".