Viareggio

Operato d'urgenza il poliziotto colpito alla testa con un mattone da uno straniero

Gli è stata inserita una placca sul cranio. L’ira dell’Fsp Polizia: “In quella zona, conclamata piazza di spaccio, situazione al collasso, Commissariato con pochi uomini operativi e di età elevata"

Operato d'urgenza il poliziotto colpito alla testa con un mattone da uno straniero

Di: Redazione Sardegna Live


Nella giornata di ieri, durante un controllo finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, nella pineta di Viareggio, un giovane poliziotto di 28 anni è stato aggredito da uno straniero, che lo ha colpito alla testa con un mattone, ferendolo gravemente. L’agente è stato trasportato d’urgenza all’ospedale dove è stato sottoposto ad un’operazione per il posizionamento di una placca nel cranio.

“La gravissima aggressione avvenuta ieri a Viareggio ai danni di un nostro collega riaccende, come benzina sul fuoco, l’ira di chi, come noi, rappresenta migliaia di Poliziotti e continua, inutilmente, a lanciare allarmi che restano inascoltati. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al collega ferito, e rileviamo che, per fortuna, il giovane uomo è vivo, costretto in un letto di ospedale mentre i suoi familiari, sotto choc, pregano che si riprenda; ma il ‘poliziotto’, colui che in Italia deve operare per garantire sicurezza e legalità, ha dovuto soccombere alle troppe difficoltà e ai troppi ostacoli nello svolgimento di un dovere per il quale il sistema non fornisce i necessari strumenti né predispone le necessarie condizioni. Non è la prima volta che in Versilia accade un episodio del genere, ed eccoci qua a denunciare ancora le stesse cose. Quello è un territorio in cui alcune zone, come la pineta in questione, sono conclamate piazze di spaccio, eppure i numerosi servizi che vi si svolgono sono possibili solo grazie allo straordinario spirito di sacrificio di colleghi che, non di rado, moltiplicano i propri turni pur di garantire la necessaria copertura. Il Commissariato è in seria difficoltà, la situazione è al collasso, e parliamo di una zona in cui, di qui a pochi giorni, si avrà a che fare con l’afflusso di circa 50.000 persone al giorno per eventi come il noto Carnevale locale che, nei cinque giorni di durata dello scorso anno, ha fatto registrare 250.000 presenze”.

Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, manifesta così la solidarietà sua e della Federazione sindacale di Polizia per il giovane poliziotto gravemente ferito ieri nella pineta di Viareggio, esprimendo anche l’ira del Sindacato per una situazione che accomuna quel territorio a molte altre zone d’Italia per carenza di uomini e mezzi.

Gli fa eco il Segretario Provinciale Fsp di Lucca, Michele Lunardini, che spiega: “Il Commissariato di Viareggio è afflitto da difficoltà che fanno sentire gli operatori completamente abbandonati. Infatti, se sulla carta i numeri della pianta organica sembrano buoni, a ben vedere il personale che svolge servizio operativo è ridotto all’osso – l’età media è di ben 45 anni - e solo con enorme sforzo personale i colleghi riescono a coprire i turni a scapito di ferie e permessi, lavorando anche durante il giorno di riposo, e svolgendo anche servizi non propri, come ha fatto il validissimo e stimato collega ferito ieri, sempre pronto a rispondere positivamente a qualsiasi chiamata in servizio. Lo scorso anno sono arrivati alla Questura di Lucca 20 nuovi poliziotti ma non 1 è stato destinato al Commissariato di Viareggio e lì, lo ribadisco, con il semplice supporto di personale aggregato per il solo fine settimana nei periodi di punta non ce la si fa più”.  

Anche il Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, Stefano Paolini ha detto: “Quanto subito dal collega, al quale va la nostra vicinanza e solidarietà, ha dell’incredibile. I medici gli hanno dovuto impiantare una placca nel capo, a causa delle gravissime ferite riportate. Ora stanno cercando di risvegliarlo. Occorre immediatamente la dotazione di strumentazioni che garantiscano protezione e tutela per gli operatori. In questo caso il taser avrebbe permesso, senza contatti ravvicinati, di fermare l’aggressore che per poco non ha ucciso il collega. Lo straniero era armato di pietre, pertanto il collega non avrebbe potuto ricorrere all’arma in dotazione, altrimenti avrebbe rischiato la contestazione di mancata proporzionalità tra difesa e offesa. Per contro è finito in ospedale con la testa rotta”.

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