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Il Coro Sos Canarjos di Nuoro in visita dal Papa. "Un'esperienza unica e straordinaria"

Papa Francesco ha ricevuto durante l'udienza generale di mercoledì 13 settembre il Coro “Sos Canarjos” di Nuoro. La storica formazione corale – fondata nel 1976 dal maestro Bobore Nuvoli e guidata oggi da Giampaolo Caldino – si è fatta ambasciatrice dell'isola in una piazza San Pietro affollata di fedeli.

Il Coro Sos Canarjos di Nuoro in visita dal Papa.

Di: Redazione Sardegna Live


Papa Francesco ha ricevuto durante l’udienza generale di mercoledì 13 settembre il Coro “Sos Canarjos” di Nuoro. La storica formazione corale – fondata nel 1976 dal maestro Bobore Nuvoli e guidata oggi da Giampaolo Caldino – si è fatta ambasciatrice dell’isola in una piazza San Pietro affollata di fedeli.

Sos Canarjos, che hanno indossato con orgoglio l’abito tradizionale del capoluogo barbaricino, hanno eseguito al cospetto del Santo Padre alcuni dei brani più belli della tradizione corale di scuola nuorese. S’anedduDeus ti salvet MariaNon potho reposare hanno inondato con le loro armonie la bellissima piazza delimitata dal colonnato del Bernini.

Il Papa ha ricevuto in dono la cintura del costume tradizionale (sa chintorja), sa berritta e sos coroso, dolci tipici della tradizione nunziale isolana. Attraverso i componenti del coro, ha mandato i suoi saluti al al Santo Padre anche il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, che ha espresso il sentimento di un’intera città ponendo l’accento sul concetto di solidarietà come cardine per il progresso della società civile.

A Papa Bergoglio è stato donato anche il libro A Diosa, pubblicato nell’ambito del progetto volto a celebrare e valorizzare la figura dell’autore della più celebre canzone in lingua sarda, Badore Sini.

Nelle parole del direttore del coro, Giampaolo Caldino, la grande emozione di chi ha vissuto un’esperienza straordinaria. “Dal punto di vista personale – racconta il maestro – è stato un momento emozionante e dalla forte sacralità. Come associato e corista, poi, non ci sono parole per descrivere quanto sia stato importante avere la possibilità di esibirci davanti al Papa e a piazza San Pietro. È un traguardo per l’associazione che ha portato in giro per il mondo la sua storia e le tradizioni di una terra, ma questa tappa, più di tutte, ci riempie d’orgoglio”.

Quando il Papa ha fatto il suo ingresso sul sagrato, il Coro Sos Canarjos ha intonato Deus ti salvet Maria. “Mi è sembrata la scelta più giusta. È una delle canzoni che rappresenta al meglio il sentimento di fede della Sardegna”.

Caldino dirige il coro dal 2012. “Sono il nipote di Bobore Nuvoli – racconta –. Prima che lui stesse male io gli facevo già da vice. Quando poi le forze lo hanno abbandonato ho preso il suo posto. In tutti questi anni, l’esperienza di Roma è unica. Non ci sono aggettivi per descriverla. Quando si è li non ci si rende conto di cosa si stia vivendo. Solo dopo si riesce a capire che quello che è successo è qualcosa di straordinario. Si è avvolti dalla sacralità che c’è nell’aria e si respira in quell’ambiente alla vista del Santo Padre. Ci si lascia trasportare. Con la sensibilità e la gentilezza alle quali ci ha abituato, il Papa ha prestato particolare attenzione a uno dei nostri coristi che essendo disabile è costretto in carrozzina. Si è avvicinato a lui e gli ha riservato parole di conforto e di speranza”.

Il Papa ha avuto parole di affetto per il coro e la Sardegna intera, e non è mancato anche un piccolo siparietto: “Le prime parole che lui ha detto quando ci ha visto sono ‘Ah, voi siete il gruppo sardo. Io della Sardegna conosco due cose: una è che è un’isola, la seconda è il filu ‘e ferru’”. 

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