I ristoranti e i bar restano chiusi, saranno consentiti solo asporto e consegna a domicilio. E' questa la decisione del governo fino al 30 aprile. Per il prossimo mese perciò verrà mantenuto il sistema attuale, che ha, in sintesi, bandito le aree gialle, quelle a minor rischio contagi. 

Discorso dunque valido anche per la Sardegna, che, salvo peggioramento della curva di contagi, rimarrà in arancione per tutto il mese di aprile. Una brutta batosta per l'Isola, che sperava quantomeno di poter passare alla fascia gialla così da allentare la pressione sulle attività. 

Già questa mattina il presidente della Regione Christian Solinas aveva espresso perplessità per le misure adottate in Sardegna. "Il sistema dei colori, così architettato, genera effetti punitivi nei confronti di alcune realtà territoriali - ha affermato il governatore -. Il caso della Sardegna è eclatante, perché per via di un unico indicatore su 21 e di pochi cluster in alcuni Comuni tutta l'Isola paga il duro prezzo del passaggio dalla zona bianca a quella arancione".

"Mi dispiace profondamente soprattutto per i tanti esercizi commerciali, che pagano questo valzer dei colori con chiusure e riaperture in maniera disordinata, che pregiudicano la possibilità di un reddito di mantenere una continuità aziendale", ha aggiunto. 

L’unica novità a livello nazionale, confermata dal presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa al termine dell’incontro, è il ritorno in classe fino alla prima media anche in zona rossa.