Bari

Bambino di nove anni trovato morto in casa a Bari: ipotesi suicidio

Giochi online? A trovare il corpo nell'abitazione a nord del capoluogo sono stati i genitori, che hanno subito allertato il 118. Indaga la Polizia

Bambino di nove anni trovato morto in casa a Bari: ipotesi suicidio

Di: Redazione Sardegna Live


Un bambino di 9 anni è morto impiccato nel pomeriggio a Bari: a dare l'allarme sono stati i genitori, che hanno trovato il piccolo privo di sensi con una corda attorno al collo, nella loro abitazione a San Girolamo. Stando ai primi accertamenti della Polizia - intervenuta sul posto con gli agenti delle Volanti su segnalazione del 118 - si tratterebbe di suicidio.

Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile e ai colleghi della Scientifica: maggiori dettagli si avranno dopo che sarà disposta l'autopsia sul corpo. Il magistrato di turno di Bari Angela Maria Morea – come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno - ha disposto il sequestro di tutti i dispositivi elettronici nella casa del quartiere San Girolamo. Dai questi si cercherà di comprendere se ci sono elementi validi per ricostruire gli ultimi minuti di vita del piccolo o se vi sia un eventuale collegamento con giochi on line, come avvenuto nei giorni scorsi a Palermo. Purtroppo però pare che si tratti di suicidio. 

Giochi online

"Non ci sono elementi che colleghino questo episodio a giochi online, ma occorre dire che c'è un problema con questi giochi che stanno circolando, da tempo". Lo ha detto il procuratore minorile di Bari Ferruccio De Salvatore, interpellato sul caso del bambino di 9 anni trovato morto impiccato in casa a Bari, su cui procedono entrambe le Procure, quella ordinaria per il decesso e quella per i Minori. Si attendono gli esiti degli accertamenti sui dispositivi elettronici sequestrati in casa.

"Fino a questo momento non ci sono evidenze che questo fatto sia legato a un gioco, ribadisce il procuratore il quale, però, riflette sul fatto che "questi giochi, prima il Blue whale, poi Momo e adesso Tik Tok, possono essere molto rischiosi. Noi dobbiamo tener conto che con riferimento a determinate fasce di età lo spirito di emulazione è molto forte". Il problema c'è ed è stato esasperato dalla pandemia - continua il procuratore minorile - perché molti giovani, soprattutto adolescenti, si sono rinchiusi in se stessi e sono diventati aggressivi con se stessi e gli altri. Sono aumentati i casi di cutting, cioè il taglio degli arti con lamette, e i tentativi di suicidi che coinvolgono fasce d’età sempre più basse". 

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