Palermo

Mafia. Dopo 25 anni il pentito Giovanni Brusca lascia il carcere

L'ex killer di Cosa nostra, che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando per la strage di Capaci, è un uomo libero

Mafia. Dopo 25 anni il pentito Giovanni Brusca lascia il carcere

Di: Adnkronos


Il pentito Giovanni Brusca, l'ex boss di San Giuseppe Jato, lascia il carcere. Ha finito di scontare la pena e da oggi l'ex killer di Cosa nostra che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando per la strage di Capaci, è un uomo libero. Nel pomeriggio, come scrive l’Espresso on line, “u verru” (il porco) come era soprannominato negli ambienti mafiosi ha lasciato il carcere di Rebibbia.

Brusca è stato scarcerato per effetto della della legge del 13 febbraio del 2001 grazie alla quale per lo Stato italiano ha finito di scontare la propria pena detentiva. Avendo scelto di collaborare con la giustizia ha ottenuto gli sconti di pena previsti dalla legge.

La vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone: "Sono indignata, sono veramente indignata. Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l'uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero. Sa qual è la verità? Che questo Stato ci rema contro. Io adesso cosa racconterò al mio nipotino? Che l'uomo che ha ucciso il nonno gira liberamente?...".

Tina Montinaro è la vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone, ha appena appreso della scarcerazione di Giovanni Brusca e non nasconde la sua amarezza.

"Dovrebbe indignarsi tutta l'Italia e non solo io che ho perso mio marito - dice in una intervista all'Adnkronos - Ma non succede. Queste persone vengono solo a commemorare il 23 maggio Falcone e si ricordano di 'Giovanni e Paolo'. Ma non si indigna nessuno". Per Tina Montinaro, che oggi è in Polizia a girare per le scuole per raccontare chi era il marito, l'angelo custode di Falcone, tutta la Sicilia "dovrebbe scendere in piazza". "Sono davvero indignata e amareggiata - dice - Quando questi signori prendono queste decisioni, come la scarcerazione di Brusca, non pensano a noi familiari, non pensano alle vittime".

"Lo Stato non sta dando un grande esempio - dice - Abbiamo uno Stato che ha fatto memoria per finta. Mancano le parole. Cosa c'è sotto? A noi la verità non è stata detta e lui è fuori e loro continuano a dire perché ha collaborato... E' incredibile. O ha detto una verità che a noi non è stata raccontata". Insomma, per Tina Montinaro "c''è una giustizia che non è giustizia, allora è inutile cercare Matteo Messina Denaro, noi continuiamo a fare memoria, mi sa che c'è uno Stato che ci rema contro, una politica che ci rema contro...".

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