Alcuni giorni fà, preoccupato per la sorte dei suoi familiari, ho chiamato un amico che ha sposato una simpatica ragazza ucraina, originaria di un paese che si trova ad una manciata di km dal confine russo. Li vivono ancora tutti i suoi familiari e dunque la preoccupazione del mio amico e della moglie sono di quelle che non ti lasciano chiudere occhio. I coniugi sono dunque saltati sul primo volo alla volta del confine ucraino, passando per la Repubblica Ceca e tentando così di raggiungere i propri cari per  portarli in salvo, ospitandoli nel bel paese. Mi racconta di file interminabili di auto e pulman che tentano di uscire dall'inferno scatenato dai bombardamenti russi.

L'impresa non è per nulla semplice, considerando che la legge marziale imposta da Zelenski vieta l'espatrio agli uomini dai 16 ai 60 anni. Il sentimento che pervade i due coniugi è, come potrete immaginare, quello di rabbia, preoccupazione, misto a terrore, ma anche carico d'odio verso il "cannibale" russo che sta devastando la loro patria con armi e missili che squarciano la vita dell'orgoglioso  popolo ucraino. 

Ma il capo dell'ex Unione Sovietica sarà veramente l'unico colpevole morale di questa sanguinosa guerra? Chi ha stuzzicato il can che dorme sull'uscio del Cremlino, conoscerà (spero) i delicati equilibri degli interessi economici e militari in gioco. Pertanto la reazione appare decisamente prevedibile a tutte le persone poco più intelligenti di un tostapane.  

Lo studioso Alessandro Orsini, professore esperto di terrorismo internazionale, definisce l'Unione Europea un "organizzazione politicamente fallita". Nata per evitare le guerre, prima come CECA nel 1951, poi come CEE nel 1957, per arrivare all'attuale UE, si domanda dove fosse la Commissione Eurepea già qualche anno fà, quando i confini della nato venivano sistematicamente spostati verso est, travalicando quella linea rossa che sarebbe dovuta rimanere un baluardo della sicurezza mondiale.   

Sulla stessa linea anche il pensiero espresso dal generale di Corpo d'armata dell'esercito italiano, Fabio Mini, il quale invita espressamente alla negoziazione con atti concreti: "dobbiamo finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutando l'Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel da accerchiamento".

Mentre è stato costretto alle dimissioni per non essersi uniformato al pensiero unico, Manlio Dinucci, esperto "nell'arte della guerra", una rubrica pubblicata da Il Manifesto, che il giornalista ha curato per oltre 10 anni. 

Ma lasciando da parte, per un attimo, i pensieri dei vari esperti di WAR e di politica internazionale, possiamo provare a ragionare con la nostra testa. In un mondo governato dai fondi comuni di investimento, che fanno da maschera ad investitori senza scrupoli, quale potrà essere l'affare da perseguire in un inferno di fuoco come L'Ucraina o la Georgia? I manager che guidano questi fondi mangiatutto, sopratutto americani, tedeschi, francesi e cinesi, non sono certo paragonabili ai nostri vecchi capitani d'industria, che i propri dipendenti li guardavano in faccia.

Sono quelli, per intenderci, che stanno depredando l'Italia da oramai una decina di anni dalle aziende fiore all'occhiello dell'economia italiana, gli alberghi più importanti, i porti, gli aereoporti, la gestione dei bus, le ville e i castelli medioevali. Senza contare poi settori strategici come le telecomunicazioni, l'informazione o la produzione di materie prime ed energia, di cui da anni non siamo più padroni in casa nostra. Tutto svenduto al miglior acquirente. Sono gli stessi che grazie ai vaccini hanno incassato oceani di liquidità da quando il mondo è stato tramortito dall'emergenza covid. Così che l'assalto alla diligenza del risparmio privato italiano o del gas russo può ricominciare più forte di prima. 

Tra i vari manager più quotati di questi fondi scoviamo niente meno che il figlio del Presidente USA Joe Baiden. Nome di battesimo Hunter, il quale già nel 2014 occupava un posto di primo piano nella Burisma Holdings, unica società detentrice di licenza nazionale ad estrarre gas, ma guarda un pò, proprio in Ucraina! Il piccolo Baiden, discolo di famiglia, oltre ad essere avvezzo all'uso di droghe ed al riciclaggio di denaro sporco, pare fosse pure indagato per frode fiscale dal procuratore ucraino Viktor Shokin, il quale è stato licenziato dietro richiesta di babbo Joe.

L'allora vicepresidente minacciò di congelare qualche spicciolo, circa un miliardo di dollari, di aiuti economici se Viktor non fosse stato defenestrato in 6 ore. L'attuale inquilino della Casa Bianca si vantò dell'impresa in un evento pubblico organizzato dalla rivista Foreign Affairs nel 2018.  A ben guardare anche a casa nostra le cose non cambiano di molto. Sembrerebbe quasi un affare di famiglia, considerando che un altro business man di successo è il dott. Giacomo Draghi figlio di Marietto Dragonball. Che non è esattamente quello del bar all'angolo, ma quello della Goldman Sachs, della BCE e da oltre un anno il comandante supremo di piazza Colonna.

Il fondo LMR Partners, del quale Giacomo è un dirigente, gestisce circa 2,5 miliardi di Dollari dei paperoni e Rockfeller del mondo, con sedi a Londra e Hong Kong. Un cosiddetto fondo hedge, il quale si differenzia per la sua maggiore propensione alla speculazione rispetto ad un fondo tradizionale. Questi ultimi infatti sono soggetti ai controlli della Banca d'Italia, non possono effettuare vendite allo scoperto, ed altre quisquillie che gli investitori-benefattori dell'umanità non digeriscono neppure con la magnesia. 

Sono gli stessi che in tempo di pandemia hanno interesse ad investire nel settore farmaceutico, ma avendo a cuore tutte le categorie merceologiche del commercio mondiale, non hanno disdegnato neppure i piazzisti del web, che con i lock down e green pass hanno avuto un gran bel aiutino a raggiungere fatturati con cifre da capogiro. Di quelle che fanno venire il mal di testa solo a pensarci. 

Sapete com'è, si dice che l'appetito vien mangiando. Niente niente i "signori del denaro prima di tutto" ci han preso gusto a fagocitarne ancora qualche manciata? Così se "a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca", potremo anche pensare che Giacomino e Hunter stiano tirando la giacchetta ai papà, così che regalando armi agli ucraini e facendo di Putin l'uomo nero dei bambini, potrebbero ottenere il lecca lecca del gas russo, che per essere venduto passa proprio dai sottosuoli dell'Ucraina.