Jerzu

La partita (persa) del giorno

Sarebbero in arrivo provvedimenti disciplinari nei confronti degli studenti che hanno disertato le lezioni a Jerzu e Lanusei

La partita (persa) del giorno

Di: Dante Tangianu


È di ieri pomeriggio la notizia, di cui ha dato conto la stessa Sardegna Live, secondo cui sarebbero in arrivo provvedimenti disciplinari nei confronti degli studenti che nella stessa giornata hanno disertato le aule di due istituti, a Jerzu e Lanusei, per presenziare alle manifestazioni in piazza pro-pastori in difficoltà, drammatica difficoltà. 

Naturalmente, è giusto che la scuola attinga alle disposizioni in vigore per disciplinare un comportamento dei ragazzi che non sia in linea con quanto stabilito dalle disposizioni medesime.
Nel caso di specie, però, il punto è un altro. Come al solito, nel nostro Paese, siamo sempre in ritardo rispetto alle cose da fare. Soprattutto in sede di prevenzione degli eventi, quale appunto la diserzione scolastica ieri.

Praevidet ac providet, prevedi e provvedi, dice un vecchio quanto sempre attuale adagio latino.
Ecco, dunque. il punto. Era difficile immaginare e prevedere che pur di stare accanto - in una giornata così particolare, in cui tutto si è fermato nei nostri paesi e nelle città - al padre, allo zio e a tutte le altre persone delle nostre comunità che fanno il pastore, lo studente avrebbe voluto non andare o se necessario anche scappare dalla finestra del suo istituto per rispondere, invece, ad un d’altro tipo di appello, ovvero a una sorta di chiamata alle armi, dettata dalla sensibilità di ciascun individuo, ragazzi compresi, sul fronte della solidarietà? Ovviamente, era facilmente prevedibile.

Ecco, allora, che qualcosa non torna, in una scuola, che dovrebbe essere, parimenti con l’insegnamento delle altre materie, un vero e mai fittizio un laboratorio di umanità e, appunto, di solidarietà. 

È quanto hanno pensato, che le parole non bastano, ieri tutti gli studenti assenti a scuola per stare vicino ai familiari o, comunque, alle persone che direttamente vivono il dramma del momento e, se non ascoltati, del loro futuro, che potrebbe essere, soprattutto, quello degli stessi figli che ieri non hanno varcato i cancelli dei loro istituti. Altro che vacanza, o ragazzata!

Insomma, tutti solidali, meno la scuola.

Quella di ieri, per quest’ultima, la dove sono pendenti i provvedimenti disciplinari, sotto qualsiasi configurazione, a carico degli studenti colpevoli di un’azzardata solidarietà, è la storia di un tradimento dei principi e dei valori che sono alla base di quel concorso di umanità degli uni verso gli altri di cui la stessa scuola dovrebbe essere paladina e andarne fiera, ma non solo a parole.

Altrimenti, è notte fonda, per tutti.

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