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Non in mio nome. A Cagliari uniti per dire basta al massacro in Palestina

La Sardegna si unisce al massacro che sta travolgendo e calpestando vite umane a suon di armi, sangue e morti, la Palestina. Organizzata da Fawzi Ismail, presidente dell'associazione Amicizia Sardegna-Palestina, Davide Grosso e Salvatore Bandinu , sarà la manifestazione prevista in data 4 agosto alle ore 20.00 in Piazza San Domenico a Cagliari.

Non in mio nome.  A Cagliari uniti per dire basta al massacro in Palestina

Di: Redazione Sardegna Live


La Sardegna si unisce al massacro che sta travolgendo e calpestando vite umane a suon di armi, sangue e morti, la Palestina.

Organizzata da Fawzi Ismail, presidente dell’associazione Amicizia Sardegna-Palestina, Davide Grosso e Salvatore Bandinu , sarà la manifestazione  prevista in data 4 agosto alle ore 20.00 in Piazza San Domenico a Cagliari.

“Scrittori per la gente di Gaza, reading letterario a sostegno di uomini, donne e bambini della Palestina”.

Questo è il titolo della manifestazione, ma chiunque, scrittori e non, abbia in odio la violenza che in questi giorni si sta perpetrando ai danni della gente di Gaza, aderisca a questa iniziativa, prendendo la parola e manifestando il suo pensiero.

 

Chiedo a Davide Grosso come nasce l’idea.

“Quando due giorni fa ho incontrato i miei cari amici Salvatore Bandinu e Fawzi Ismail per berci una birra insieme, eravamo nervosi, frustrati da una giornata di lavoro pesante.

Il discorso inevitabilmente, data la presenza di un Palestinese, è ricaduto sui recenti fatti di enorme violenza da parte israeliana su bambini e in genere civili palestinesi. Avevano appena raso al suolo un asilo e  bombardato un ospedale con malati inclusi.

L'umore non migliorava ed è stato a quel punto che è spuntata fuori l'idea: "perché non organizziamo un reading letterario per dare voce a uno sdegno che altrimenti non riesce a venire fuori e a materializzarsi?"

Non era la prima volta che utilizzavamo questo strumento. Io e Salvatore ne abbiamo fatto ricorso in occasione del sostegno ai lavoratori precari che avevano stabilito un presidio in Regione, ed anche per sostenere la causa di un ex detenuto della colonia penale di Isili che rischiava di marcire in un CIE e chiedeva solamente di lavorare.

Ah, potenza della cultura che, non avendo paura di nulla, rende materiali le emozioni e l'orrore che in questi giorni sta circondando chi non pensa solamente a fertilizzare il suo limitato orticello.

Detto fatto. Tanti scrittori hanno aderito entusiasticamente e daranno voce a ciò che le persone cosiddette normali provano ma non riescono compiutamente ad esprimere.

Non solo sardi! Ci sono arrivate adesioni e contributi anche da fuori, da autori che chissà come sono venuti a sapere dell'iniziativa.”

 

Qual è l’obiettivo? Domando a Salvatore Bandinu

“Daremo voce a queste emozioni, ma vorremmo che tutto ciò che sta succedendo in questi giorni, da noi non impedibile, almeno non sia fatto in nome e per conto nostro.

Sarà questo l'unica voce gridata di tutta la serata.

Per il resto dalle poesie, i brani letterari, le canzoni che si succederanno in rapida progressione, vorremmo venisse fuori il dolore profondo per un massacro materiale e morale che sta subendo un intero popolo circondato dall'indifferenza e dal silenzio del resto del mondo.

Un punto fermo della nostra serata vorrà essere il nostro essere al di sopra di piccole beghe ideologiche che nel caso specifico non solo non hanno senso ma rischiano di spostare il discorso verso altri obbiettivi.

Qui si fatta di denunciare una nazione, dotata del quarto esercito più forte al mondo, che invade il territorio di uno stato sovrano in barba a diverse risoluzioni ONU regolarmente disattese.

Si tratta di stigmatizzare la assoluta spr

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