Il cantante statunitense Rudolph Isley, la cui voce soave ha impreziosito i successi del gruppo soul e funk degli Isley Brothers, è morto mercoledì 11 ottobre all'età di 84 anni nella sua casa di Chicago. Il musicista, che è stato anche coautore di molte delle più importanti canzoni della band, si è spento nel sonno, come ha dichiarato il fratello Ernie. Con la sua morte, Ronald ed Ernie sono gli unici fratelli rimasti della band.

Rudolph Isley ha ricoperto un doppio ruolo nell'influente gruppo vocale degli Isley Brothers come mellifluo cantante di armonie e co-autore di molti dei loro più grandi successi a partire dalla seconda metà degli anni '50: ha firmato canzoni come "This Old Heart of Mine (Is Weak for You)", "Footsteps in the Dark" e "That Lady". Tra le loro canzoni anche "I've Got to Get Myself Together", "It's a Disco Night (Rock Don't Stop)", "Harvest For The World" e "Fight The Power". Le canzoni degli Isley Brothers sono state spesso rilanciate nell'hip hop a partire dagli anni Novanta, tra gli altri da Ice Cube e Kendrick Lamar.

Rudolph Isley era stato il co-fondatore degli Isley Brothers, formati nel 1954 a Cincinnati, nello stato dell'Ohio, insieme ai fratelli Ronald (la voce principale), O'Kelly e Vernon. Dopo la morte di quest'ultimo nel 1955, il gruppo si era stabilizzato come un trio e, dopo il trasferimento a New York, il gruppo aveva trovato l’ispirazione per la sua canzone più conosciuta, "Shout" del 1959. Anni dopo nella band sono arrivati anche i fratelli minori Ernie alla chitarra e Marvin al basso; infine arrivò anche Chris Jasper, un cognato, alle tastiere.