"Se la serie di azioni evasive che riguardano Silvio Berlusconi fosse la sola causa del malessere prolungato dell'Italia, la condanna della settimana scorsa per frode fiscale starebbe a indicare che tempi migliori sono all'orizzonte. Ma il tre volte presidente del consiglio non è stato l'unica ragione della debolezza economica e della cultura politica irresponsabile" della penisola”.

Si apre così l'editoriale curato dal New York Times, pubblicato il 5 agosto, che senza indugi si scaglia anche contro il centro-sinistra che "non ha saputo fare molto meglio" una volta al potere. E ancora: il vero problema è che "non ha alcun vero leader né un vero programma. I suoi leader più noti sono ex-comunisti troppo ambiziosi di provare la loro ortodossia capitalista attraverso un'adesione indifferente alle dottrine ascetiche preferite dai banchieri tedeschi".

E secondo l’editoriale del Times, è proprio da questo loro orientamento che ne è derivata la loro impopolarità. Inoltre, nel testo, è ricordato come l'Italia sia protagonista di una doppia recessione con un tasso di disoccupazione inchiodato intorno al 12% e una crescita che è stata minuscola in gran parte dell'ultimo decennio.

Il quotidiano parla poi della figura carismatica di Berlusconi. "Con tutta probabilità", si legge, "la condanna a quattro anni potrebbe significare la fine della sua carriera politica attiva da leader del più ampio partito di centro-destra italiano. Ma senza evidenti rivali -  continua il Times - e con la figlia 46enne marina, Berlusconi potrebbe continuare a influenzare la politica anche lontano dalla scena".

E ancora, il quotidiano afferma che con queste debolezze eclatanti su ambo i lati dello spettro politico, il vero vincitore delle elezioni dello scorso febbraio "non è stato nessuno dei soggetti citati sopra. Il governo che si è venuto a creare ad aprile, paragonato a un patchwork, non è altro che una "coalizione sgraziata con pochi obiettivi finora raggiunti".

Infine, si legge che l'Italia ha "disperatamente bisogno di un rinnovo politico totale, che produca leader che riescano a guadagnarsi il consenso popolare per le dovute riforme economiche e la loro prima responsabilità sarà quella di guidare una sfida credibile alle domande di austerità senza uscita che arrivano dai partner europei".