Nella giornata del 14 agosto, al rientro da una vacanza post-Mondiali, le due nuotatrici italiane Benedetta Pilato e Chiara Tarantino sono state fermate all’aeroporto di Singapore. Le telecamere di sorveglianza avrebbero ripreso Tarantino mentre inseriva alcuni oggetti — pare si trattasse di boccette di oli essenziali venduti al duty free — nella borsa di Pilato.

ATLETE FERMATE

Subito fermate, le due atlete sono state private dei passaporti e trattenute per diverse ore durante le procedure di identificazione e interrogatorio. Altre due colleghe presenti con loro — Anita Bottazzo e Sofia Morini — sono state anch'esse fermate e sottoposte a controlli. In particolare, secondo quanto riportato dalla stampa, Bottazzo è stata perfino costretta a spogliarsi per una perquisizione accurata, ma entrambe sono risultate estranee ai fatti e rilasciate in tempi brevi.

INTERVENTO DIPLOMATICO

Il rilascio delle atlete è avvenuto grazie all’intervento dell’Ambasciata italiana a Singapore e della Farnesina, che sono entrate prontamente in contatto con le autorità locali per sbloccare la spiacevole situazione e permettere il loro ritorno in Italia. In seguito, sono stati concessi loro un permesso speciale per lasciare il Paese e le atlete della Nazionale sono state sistemate in un hotel in attesa di rientrare.

DICHIARAZIONI UFFICIALI

La Federazione Italiana Nuoto ha dichiarato che l’episodio è avvenuto “al di fuori delle attività federali”, nel corso di un periodo di vacanza, e ha espresso la propria condanna, riservandosi di valutare il caso con attenzione una volta disponibili ulteriori chiarimenti.

Benedetta Pilato ha pubblicato un lungo post su Instagram, in cui afferma di essere stata “indirettamente coinvolta” e di non aver mai avuto intenzione di commettere illeciti. Ha ribadito i valori di correttezza e onestà che la contraddistinguono, evidenziando un forte senso di responsabilità individuale. La ragazza ha sottolineato l’importanza delle persone che la circondano e ha promesso di essere più prudente in futuro.

Tarantino, invece, non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche e avrebbe successivamente cancellato i suoi profili social

SVILUPPI

Si è appreso che la Federnuoto, per chiarezza e correttezza, potrà aprire un’indagine interna tramite il proprio organo di procura sportiva. L’intervento tempestivo dell’Ambasciata e della Farnesina ha comunque evitato conseguenze legali o durature.