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Berlusconi e la sua grancassa suonano di continuo la tiritera del Renzi quale 3° premier non eletto dal popolo. Dice di essere lui l'ultimo ad aver avuto l'onore, prima che Re Giorgio prendesse le briglie in mano. Dimentica che purtroppo la nostra costituzione non è stata ancora revisionata e che pertanto le nomine di Monti, Letta e Renzi non solo sono giuridicamente legittime, ma rappresentano un revival della prima repubblica, quando i presidenti del consiglio erano sempre decisi successivamente alle elezioni, nell'ambito del parlamento.
Questo è quanto la nostra “legge fondamentale” (cosi la chiamano i tedeschi) prevede, e fin tanto che non si uniranno le forze per modificarla, il cavaliere non potrà brontolare, nell'attesa che il giovanotto fiorentino cuocia nel brodo tutto italiano. La mossa del sindaco di Firenze risulta infatti un pochino misteriosa: colui il quale godeva di un teorico grande consenso elettorale, che attraverso l'urna le avrebbe potuto dare una stabile maggioranza, ha pensato bene di saltare il passaggio e mettersi a capo di un “governucolo”che rischia di riuscire a mala pena di tirare a campare.
Il tutto ci ricorda dunque i tempi della balena bianca con i vari Rumor, Andreotti, Cossiga, Moro, Forlani, Fanfani e De Mita che si avvicendavano nel cambio di guardia di Palazzo Chigi, rinviando in maniera democristiana le riforme da fare. I nostri esecutivi erano allora brevi, deboli e instabili tanto da essere ricattabili dai franchi tiratori che allora frequentavano il palazzo. Il nostro paese era visto dagli investitori internazionali quale lido per succhiare grandi quantità di denaro che l'allora Banca D'Italia poteva ancora pompare sul sistema economico alla bisogna. Bei tempi quelli!! La zecca di stato lavorava anche di notte per sopperire alla galoppante inflazione e far funzionare il carrozzone statale con tutti, industriali compresi, a succhiarne le mammelle.
Con l'avvento di Maastricht tutto ciò non è più possibile, ed oggi quella maestrina “bacchettona” della Merkel ha mandato in cassa integrazione gli operai della nostra zecca, ponendo l'Alt pure a quelli della BCE. Guai a loro se muovono un dito perché potrebbero assaggiare la bacchetta del vecchio maestro Tore, ormai da tempo spedita in Germania.
In tale situazione dunque, la mossa del giovane rottamattore ci pare a dir poco avventata. A riprova c'è che già nella prima settimana di vita romana, si sono affacciati anche i primi guai. Le minacce di Ignazio lo hanno costretto ad un rapido dietro front, cosi da obbligarlo a concedere alla capitale un obolo per poter sbarcare il lunario. Tutto ciò mentre in Sardegna aspettano ancora i risarcimenti promessi, all'indomani dell'alluvione, dal povero Letta ormai defenestrato da palazzo Chigi.
Ma anche la nomina a sottosegretario della bella vincitrice delle primarie sarde, Francesca Barracciu, è stato un piccolo intoppo per Matteo che forse avrà voluto cosi ricompensare l'isola. Peccato che gli isolani si sono chiesti come mai un'indagata non è adatta per l'elezione a governatore, ma è perfetta per l'esecutivo. La crisi in Ucraina poi rischia di capovolgere equilibri internazionali che potrebbero avere conseguenze economico-politiche anche al nostro interno. Ma ciò che impensierisce forse maggiormente il giovanotto, che stupido non è, sono le promesse che non potrà mantenere per le pressioni che da qui e da là giungeranno sull'uscio del palazzo.
L'ingegnerone avrà senz'altro alcuni piccoli desideri da esaudire, tanto che per farlo Matteo, ora che il periodo è quello giusto, dovrà travestirsi da Aladino. L'amianto della Olivetti, i morti di Vado Ligure, i debiti milionari con il fisco aggiunti a quelli di Sorgenia sono tutti problemini che aspettano un grosso pietrone da metterci sopra. Ma anche se i giornali militanti, per rispetto del padrone non ne parlano, sono e rimangano una bella patata da pelare anche per il giovane ex concorrente delle ruota della fortuna.
Mike Buongiorno starà osservando sornione quel giovanotto un po' “soggetto”,