È stato presentato qualche giorno fa ad Alghero il libro di Roberto Milleddu, “ARTE ORGANARIA IN SARDEGNA” – COSTRUTTORI E STRUMENTI FRA XVI E XX SECOLO – L’opera è il risultato di un lavoro di ricerca approfondita sul campo per consegnare al lettore uno spaccato di cultura e di musica da cui, nella storia della Sardegna, non si può prescindere.

La ricognizione, per usare un termine caro all’autore, della realtà sarda nel campo trattato, è stata minuziosa puntuale, scientifica. Milleddu non lesina critiche verso chi non ha avuto la necessaria sensibilità per limitare, quantomeno, i danni prodotti  sul patrimonio organario “dalle profonde modificazioni del tessuto sociale sardo avvenute nel secondo dopoguerra”.

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L’AUTORE. Roberto Milleddu, etnomusicologo e organologo. Si occupa prevalentemente di pratiche musicali di tradizione orale e con particolare di quelle relative all’ambito religioso. Ha collaborato attivamente alla redazione dell’Enciclopedia della Musica Sarda (Unione Sarda editore) curando interamente il volume 7 (musica e religione 2) e in parte i volumi 15 e 16 sulla coralità organizzata.

Attivo altresì sul versante storico-organologico studia da anni il patrimonio organario storico della Sardegna realizzando numerose pubblicazioni a riguardo, tenendo conferenze e partecipando a convegni. Attualmente è uno dei curatori presso il conservatorio di Cagliari del LabOs, laboratorio organi storici volto a far conoscere ai giovani organisti e musicisti le problematiche inerenti la storia, tecnologia, restauro e valorizzazione degli organi storici sardi.