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Caro Elìa, è stato davvero bello incontrarti: sei animo puro e spirito libero, giovane ma determinato, educato e sincero.
La tua storia ha mosso il cuore di tutti, ma conoscendoti abbiamo capito perchè il tuo cuore è riuscito a muovere tanto amore.
Sei un ragazzo di 17 anni che ama la musica, che suona l'organetto con passione e per diletto, che ascolta la musica sarda e accompagna il Gruppo Folk del suo paese.
Sei un ragazzo di 17 anni che a un certo punto sceglie di fare il pastore, con poche pecore assortite con cura e il coraggio di affrontare un percorso non facile..
Una mattina scopri che un idiota senza nome e senza dignità ti ruba quei pochi capi di bestiame, falciando il tuo entusiasmo e spegnendo sul nascere.quel sogno ancora acerbo che avevi appena cominciato a coltivare.
Non è difficile immaginare i tuoi occhi scuri bagnati di rabbia e delusione, di impotenza e smarrimento.
Non è difficile immaginare la tua notte quasi insonne per il dispiacere e lo sconforto di un'alba che ti ha sorpreso affranto al suo risveglio.
In quelle ore, così difficili da capire e sopportare, accade qualcosa di inaspettato: uno zio di ottant'anni, che ti ama più della sua vita, scrive di nascosto al giornale e racconta di te e della tua disavventura.
Si accendono i riflettori sul tuo "caso" e la macchina della solidarietà si mette in moto: come un brivido che corre e contagia, la generosità dei pastori sardi ancora una volta si fa sentire.
Arrivano le pecore, e sono molte di più di quelle che ti avevano rubato, e con le pecore gli amici che non sapevi di avere e che lo sono diventati, una grande festa, tanta musica, emozioni incontenibili.
Lo zio ottantenne, seduto in sesta fila fino alla fine, era immerso nella sua commozione e sommerso dal fiume di applausi che ha inondato l'Auditorium del tuo paese: tu che lo cercavi con lo sguardo tra la gente e lui che seguiva ogni tuo movimento.
A tarda sera il tuo regalo più bello, la dimostrazione più grande di quanto grande può essere un ragazzo della tua età al quale un'idiota senza nome e senza dignità ha rubato le sue poche pecore: decidi e chiedi al presidente nazionale, di poter diventare un volontario della Protezione Civile Italiana, di essere attore di solidarietà, di fare per altri quello che è stato fatto per te, di poter essere di aiuto per qualcuno, di contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo.
Congratulazioni, Elìa, per la tua scelta e per l'esempio che hai dato con il tuo gesto silenzioso e riservato, spontaneo ed immediato.
Auguri per tutto e cerca di non cambiare mai.