Gent.ma Ministro,

Sappiamo che tanti sono gli oneri  e le competenze che soprattutto in questo periodo La impegnano ma vorremmo sottoporre alla sua attenzione un caso di discriminazione scolastica.

Prima di scrivere a Lei come genitori di Francesco, abbiamo lungamente conversato soprattutto in forma epistolare  con Il dirigente scolastico della scuola di competenza ma aimè senza raggiungere alcun risultato e ci vediamo quindi costretti a disturbare Lei per raccontarLe  il grande problema che ci affligge.

Innanzitutto ci presentiamo siamo Sandro Gregu e Maria Pinna, i genitori di Francesco, un ragazzo diversamente abile di diciannove anni affetto da una forma di autismo con iperattività e disturbo dell’attenzione di media gravità, che frequenta la quinta liceo e vorremmo in maniera molto semplice raccontarLe la sua esperienza  scolastica.

Francesco ha frequentato l’Istituto Socio Pedagogico di Fonni con grande impegno, serietà e costanza  e dobbiamo dire con grande gioia.

Lui ama la scuola,  ama le materie proposte dal Liceo, non ha mai perso un giorno di scuola, per Francesco non esistono scioperi, problemi legati alla neve, influenze. La cosa  più importante durante il periodo scolastico è andare a scuola, durante il periodo estivo la preparazione per tornare a scuola.

Francesco è a detta anche degli insegnanti che nel corso degli anni lo hanno avuto come allievo, un alunno modello, un  esempio per i suoi compagni normodotati. Francesco non ha mai ripetuto un anno scolastico anche perché, una bocciatura per lui era inaccettabile, lui non solo lavorava per la sufficienza ma era felice solo se riusciva a ottenere di più.

Francesco non è mai stato un alunno di quelli che, spesso anche fra i ragazzi normodotati,  fanno parte della tappezzeria della scuola, è un alunno partecipe, che anno dopo anno ha acquisito sicurezza, correttezza nel linguaggio, competenza e fiducia in se stesso. Francesco è arrivato in quinta custodendo nel cassetto il suo più grande sogno, quello di conseguire il diploma di maturità.

Quasi alla fine dell’anno scolastico in sintonia con l’istituzione scolastica e in considerazione dei notevoli progressi dal punto di vista didattico e correttezza di linguaggio, si è deciso (anche preparando Francesco al fatto che fosse meglio per lui ripetere l’anno per una maggiore conoscenza delle materie scolastiche) di non farlo presentare all’esame.

Questa decisione, molto sofferta per Lui è stata accettata solo perche sapeva che avrebbe avuto la possibilità di conseguire il diploma nel corso del successivo anno scolastico con una maggiore preparazione.

Abbiamo pertanto provveduto alla sua regolare iscrizione per l’anno scolastico 2015/2016. A settembre, quando già Francesco era pronto per riprendere il suo percorso formativo, esattamente il 10 settembre  siamo stati convocati (l’unica volta nel corso di questa nostra odissea burocratica) dal Dirigente Scolastico per comunicarci verbalmente e con lettera consegnataci a mano, la  non accoglienza della richiesta di   iscrizione in quanto Francesco essendo nato il 17/10/1995 ha assolto l’obbligo scolastico e formativo.  La lettera non è stata inviata per posta perché sicuramente la Preside ha avuto timore che arrivasse solo dopo l’apertura delle scuole visti i tempi strettissimi.

Non vogliamo entrare nel merito della fredda comunicazione scritta del dirigente scolastico secondo cui Francesco avrebbe perso il suo diritto allo studio solo perché, senza alcun riferimento a normative, ha conseguito il diciottesimo anno di età.

Consapevoli però che per il bene di Francesco ma anche del fatto che il Diritto allo Studio Debba essere garantito a tutti indistintamente  che siano ragazzi normodotati o come Francesco diversamente abili, abbiamo provveduto a chiedere che questa decisione venisse sottoposta all’esame d