Un lungo post su Fb, scritto dalla dottoressa Sabrina Mameli e condiviso anche dal dottor Antonio Pintus, medico infettivologo a Sassari, che cerca di spiegare a chiare lettere l’importanza del vaccino e come si comporta il farmaco dal momento in cui viene inoculato al sogetto: “Vaccino anti SARS-COV2, spiegazione a prova di scemo – si legge nel post - il vaccino Covid-19 mRNA BNT162b2 contiene al suo interno, per l’appunto, Rna messaggero, ovvero le istruzioni per produrre una proteina di superficie virale, meglio conosciuta come proteina “Spike”. Non contiene il virus, né vivo né morto né attenuato. Pertanto non può determinare l’infezione. La modalità di somministrazione è intramuscolare (non endovenosa, non sottocutanea, non tutto quello che vi passa per la testa) tramite iniezione in regione deltoidea (spalla per gli amici). Una volta iniettato - si legge sempre nel post scritto dalla dottoressa Sabrina Mameli - l’Rna messaggero determina la produzione della suddetta proteina virale (spike) che quindi suscita la risposta del nostro sistema immunitario tramite la produzione di anticorpi specifici, rivolti verso la proteina spike. Gli anticorpi creatisi sono quindi in grado di riconoscere questa proteina in caso di successivo contatto con il virus e di impedire l’infezione. Per i motivi sopra detti il vaccino Covid-19 mRNA BNT162b2 previene, l’infezione da SARS-COV2 in nessun caso è in grado di curare o prevenire un’infezione già in essere. Per i motivi sopra detti, le segnalazioni di soggetti vaccinati successivamente risultati positivi sono da ascriversi a individui negativi al tampone al momento della somministrazione del vaccino, ma probabilmente in fase di incubazione. Ora che è tutto chiaro vi anticipo che no, non sono pagata dalle case farmaceutiche, che ho scelto di fare malattie infettive quando nessuno se la filava neanche per sbaglio, che non mi frega un accidente delle vostre motivazioni sul perché siate scettici sul vaccino. Ricordatevi che nella vita non bisogna per forza avere un’opinione su tutto e che è meglio star zitti e sembrare stupidi piuttosto che parlare e confermarlo. Con affetto immutato”.