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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 31-01-2015 Roma Politica I Presidenti di Camera e Senato annunciano a Sergio Mattarella l'elezione a Presidente della Repubblica Nella foto Sergio Mattarella Photo Roberto Monaldo / LaPresse 31-01-2015 Rome (Italy) The Presidents of the Chamber of Deputies and Senate go to Sergio Mattarella to announce the election for President of the Republic In the photo Sergio Mattarella
Ieri la visita in Sardegna. Oggi, dalla Sardegna, per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è partita una lettera carica di aspettative e speranze. E' il messaggio di una mamma di Laconi che denuncia la situazione di disagio in riferimento al diritto allo studio vissuta dal figlio assieme a tanti altri bambini delle borgate del paese della provincia di Oristano.
Ecco il testo della lettera:
“Al signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Egregio signor Presidente, mi chiamo Barbara Sulis, sono una cittadina italiana; in quanto tale rivolgo a Lei un accorato appello, affinché si faccia - come tra l'altro ha sempre fatto - garante della Nostra Costituzione e ne salvaguardi i Principi Fondatori. Mi ritrovo a scriverle come genitore di un bambino in scuola dell’obbligo che abita da generazioni in una piccola frazione distante 13 km dal centro abitato del comune dove risiedo. Vorrei rappresentarle un problema che riguarda un gruppo di genitori, undici bambini residenti nelle borgate e un'altra quindicina di bambini residenti in un rione periferico del paese. Il comune di cui le parlo si chiama Laconi, un bellissimo borgo di nemmeno 2000 abitanti situato nel centro della Sardegna”.
“Ho avuto modo di ri-ascoltare il suo primo discorso a Camere riunite, apprezzandone particolarmente l’attenzione che ha voluto riservare al diritto allo studio e al futuro dei nostri studenti: “garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro”. Garanzia di uguaglianza e pari opportunità nella formazione delle nuove generazioni sono purtroppo due principi che il sindaco in carica, assessore comunale competente e tutta la Giunta comunale sembrano non riconoscere a tutti i loro concittadini”.
“Provo ad illustrarle la problematica a cui non riusciamo a dare risoluzione: in due delle tre frazioni del nostro comune, nelle borgate di Santa Sofia e di Crastu erano presenti le scuole, io stessa le ho frequentate lì. Con la soppressione dei plessi scolastici di Crastu e Santa Sofia, avvenuta rispettivamente nel 1961 e nel 1991, il comune da subito si è occupato di garantire la normale frequenza scolastica a tutti gli iscritti, attivando un servizio di trasporto con scuolabus prima affidando l’incarico con auto noleggio e successivamente acquistando il pulmino. A ristoro delle spese sostenute per il servizio, il comune fino al 2014 percepiva un contributo storicizzato proprio per plessi soppressi. Dal 2015 il contributo viene di fatto cancellato ma viene integrato al comune di Laconi attraverso il fondo unico con le risorse per il diritto allo studio (L.R. N. 25 e L.R.N. 31). La Regione inoltre integra le risorse con un contributo straordinario per il trasporto scolastico che non mi stancherò mai di dire è aggiuntivo”.
“Considerato quest’ultimo aspetto, ritengo che debba essere la politica locale a decidere quanto investire sui propri studenti, ricordandosi che, nelle direttive applicative della legge regionale n. 31/84 si raccomanda che deve essere agevolata la frequenza scolastica degli alunni dimoranti a non meno di 2 km dalla scuola di appartenenza. Inoltre nei casi in cui si verificano le soppressioni di classi o scuole, il servizio di trasporto deve essere garantito gratuitamente. Dopo più di vent'anni dalla soppressione dei plessi scolastici di Crastu e Santa Sofia e dall'istituzione del servizio di trasporto tramite scuolabus comunale per i ragazzi residenti nelle borgate e nelle zone periferiche del paese, la neo amministrazione ha pensato bene, già dallo scorso anno, di tagliare un servizio indispensabile”.
“Signor Presidente capirà bene il nostro sconcerto nel vedere dilapidare importanti risorse a discapito dell’istruzione di alunni già tanto svantaggiati nell’abitare lontani dal centro abitato. A nulla sono valse le varie proposte che avrebbero permesso al comune di risparmiare risorse o puntualizzare sul fatto che ad aprile 2016 è stato votato un bilancio più che solido. Non abbiamo visto il ripristino nemmeno a gennaio quando, con fondi stanziati ad aprile 2016 dal bilancio a cui andavano sommati quelli riconosciuti quale contributo straordinario dalla Regione, si sarebbe potuto coprire il servizio da gennaio a giugno. O quando si è suggerito di lavorare per un protocollo d’intesa con i comuni vicini che hanno portato a casa un contributo sul trasporto scolastico di oltre 25 mila euro perché consorziati tra loro, risolvendo così il problema della mancanza di risorse. In questi mesi, 365 giorni, abbiamo interessato tutte le istituzioni regionali, dal Presidente Pigliaru agli assessori regionali Firino e Dessena, il Ministero alla Pubblica Istruzione, la Seconda e la Quarta Commissione Regionale, la Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico regionale, il Presidente Anci Deiana e il presidente della Comunità Montana di Isili, mentre siamo in attesa di riscontro da parte del prefetto di Nuoro”.
“Purtroppo dobbiamo sottolineare che la soppressione del servizio di trasporto scolastico per gli undici alunni della scuola dell’infanzia e scuola dell'obbligo residenti nelle Borgate di Santa Sofia, Crastu e Su Lau del Comune di Laconi è, dopo un anno di missive ad ogni istituzione preposta, incomprensibilmente irrisolta. Undici bambini di cui nessuno sembra preoccuparsi. Presidente capirà la nostra esasperazione e la nostra premura nel vedere scorrere giorni, mesi e anni che inesorabilmente ci hanno portando al 14 settembre senza che nessuno dal Comune di Laconi si sia preoccupato di renderci informazione alcuna. Nessuna convocazione, nessuna informazione fino al 29 settembre, a scuole iniziate, arriviamo all’assurdo. Il comune ci ha inviato una mail invitandoci a manifestare interesse per un servizio di trasporto a domanda individuale ledendo ancora una volta diritti e dignità di bambini e genitori. Credo non sia un’esagerazione affermare che siamo di fronte alla negazione di un diritto sancito dalla costituzione e all’interruzione ingiustificata di pubblico servizio. Ci rimane un’ultima possibilità, cioè quella di rivolgere a LEI un accorato appello affinché la questione venga ribadita ulteriormente negli ambiti e nelle sedi che Lei riterrà più opportune e perché la mia voce e quella degli altri genitori ma soprattutto dei bambini venga finalmente ascoltata. Nel ringraziarLa per la cortese attenzione prestatami, Signor Presidente colgo altresì l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.
In fede
SULIS BARBARA”