“Non bastava l’indifferenza di migliaia di cagliaritani (e non solo) che per anni hanno diffuso via whatsapp, Youtube e Facebook i video riguardanti Checco, un uomo evidentemente portatore di un’importante sofferenza non ancora certificata. Ora l’aggressione è diventata ancora più violenta, UN COLPO DI BOTTIGLIA SULLA TESTA ripreso da qualcuno che ha preferito registrare e poi diffondere il video al posto di intervenire per aiutarlo”.

Sono queste le parole di Luca Pisano, direttore dell’Osservatorio Cybercrime Sardegna, che interviene in seguito al grave episodio che si è registrato ieri in un bar di Cagliari e che ancora una volta ha visto come oggetto di una violenza inaudita Checco. 

“La nuova aggressione è stata segnalata ieri mattina alle 08.30 alla Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sardegna. Sarà compito della magistratura valutare se il reato commesso è procedibile d’ufficio. In questo caso non sarà necessaria la querela (da parte di Checco) e si potrà fare qualcosa per aiutarlo. Valutare, ad esempio, anche la sua capacità di autodeterminarsi, di comprendere quindi se è capace di agire e di provvedere alla tutela dei propri interessi o ha necessità di un’adeguata protezione”. 

“Ad oggi - conclude Luca Pisano - le persone che lo bullizzano e cyberbullizzano, con la complicità di migliaia di adulti e ragazzini che diffondono i suoi video, hanno ritenuto normale trattarlo come un oggetto da distruggere. Checco non è una cosa, è una PERSONA che soffre anche se non ha la necessaria autoconsapevolezza per chiedere aiuto. Gentilmente non diffondete il video”.