Ucciso con un corpo contundente, il suo assassino quasi certamente è entrato da una porta-finestra posta al primo piano, sul retro di piazza Valsassina, a Is Mirrionis. Si è arrampicato forse utilizzando i tubi del gas metano, installati sulla facciata della palazzina e poi ha agito con ferocia inaudita. Poi, lasciando il pover’uomo in una pozza di sangue, ha rovistato in tutta la casa, cercando gioielli, denaro.

Una macabra scoperta, quella fatta ieri sera dai Vigili del Fuoco, accorsi sul posto dopo l’allarme lanciato dai vicini di casa di Adolfo Musini, l’88enne pensionato, di Nuoro, trovato morto in una stanza, lasciato lì dal suo assassino già da qualche giorno. Inizialmente (sebbene c’era la forte convinzione che si trattasse di un delitto), c'era l'ipotesi su un eventuale incidente domestico, ma i militari del Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri), assieme al medico legale Roberto Demontis e al magistrato di turno, il dottor Guido Pani, hanno confermato l’ipotesi più atroce: omicidio.

Gli investigatori hanno intanto avviato le ricerche di un giovane del rione, c’è già un nome e cognome che trapela da precise indiscrezioni e fonti attendibili, ha un volto ben preciso, si tratterebbe solo di qualche ora. Per ora ovviamente, in attesa di avere conferme e riscontri certi sui gravi indizi raccolti sul posto e sulla colpevolezza del ricercato, i residenti della zona sbottano e parlano con occhi lucidi di ciò che accadeva da tempo nella zona, dei ripetuti tentativi di furto nelle case di quel quartiere adiacente a via Mandrolisai, già peraltro segnato da una difficile situazione di microcriminalità e spaccio. Adolfo Musini, persona buona, umile e di buon cuore, era un arzillo pensionato che abitava da solo. Ad ucciderlo, una persona spietata, scoperta proprio dall'anziano che è stato ferocemente ammazzato e lasciato disteso a terra in un lago di sangue.

 (nella foto, Adolfo Musini, immagine tratta da un video su YouTube)