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Dalla prossima settimana a Villasimius, una delle zone maggiormente frequentate dai turisti nel Sud Sardegna, inizieranno i test rapidi sui cittadini per verificare se abbiano sviluppato gli anticorpi al coronavirus. L'indagine, lanciata dal sindaco Gianluca Dessì, è stata raccolta da un gruppo di imprenditori che attraverso l'associazione di volontariato Costa Sud Est ha raccolto i fondi per i test.
"Non posso più attendere il governo centrale e la Regione, devo mettere in sicurezza i turisti e dare garanzie che chi li servirà e si occuperà di loro sia controllato - spiega all'ANSA il primo cittadino di Villasimius -: l'iniziativa è stata condivisa dagli imprenditori del Consorzio albergatori e dai commercianti che insieme all'associazione Costa Sud Est hanno avviato la raccolta fondi per comprare tremila test".
I prelievi inizieranno lunedì,al più tardi martedì, nella zona di via Mazzini: chi prenoterà l'esame potrà rimanere in auto e farsi prelevare una goccia di sangue da far analizzare. I test sono costati 15 euro ciascuno, e l'idea, secondo quanto riferito dal quotidiano L''Unione Sarda, è stata accolta favorevolmente sia dalla Regione che dall'Ats, tanto che lunedì a Villasiamisus, per i primi test su medici, operatori sanitari e volontari, sarà presente il commissario straordinario dell'Ats Giorgio Steri.
L'obiettivo è fare 400 test al giorno, la gestione è stata affidata a un gruppo di medici di Villasimisu, più altri due che arriveranno da altri Comuni, un infermiere, il farmacista del paese, la protezione civile e, come detto, l'associazione di volontariato Costa Sud Est. La prenotazione per i prelievi sarà gestita attraverso un numero di telefono a cui risponderà l'ufficio turistico comunale.
"Tutto questo con l'auspicio che la stagione possa ripartire con i voli dall'1 giugno, altrimenti - ammonisce il sindaco - stiamo parlando di aria fritta. I problemi si affrontano e si risolvono, senza attendere che gli enti superiori prendano le decisioni, sennò lo scotto da pagare è che qui la stagione non parta più. Per questo - ribadisce - abbiamo bisogno di avere un quadro sanitario generale della situazione nel nostro territorio e farci trovare pronti per la ripartenza".