Si è svolta questo pomeriggio nell'aula magna del seminario arcivescovile di Cagliari la presentazione delle attività dei tribunali ecclesiastici. Durante il Dies iudicialis sono emerse 67 cause concluse nel 2022: tre archiviate e 64 terminate quasi sempre (94%) con la dichiarazione di nullità del matrimonio.

Mediamente passano 16 mesi tra l'introduzione della causa e la sua definizione. Per esempio, c'è ancora una causa pendente da oltre due anni, con la sentenza definitiva che arriverà tra poche settimane. Mentre il record di velocità spetta a una causa presentata lo scorso dicembre e definita con sentenza a febbraio, con durata di poco più di due mesi. 

Per quanto riguarda la provenienza delle 81 cause introdotte nel 2022 svetta nella classifica la diocesi di Cagliari con 49 casi (60%) a cui seguono i 10 di Tempio-Ampurias (12%), i 9 di Sassari (11%), e i 6 di Oristano (5%). Chiudono Ales-Terralba con 4 casi, Ozieri con due e Iglesias con uno. Nessuna causa ad Alghero-Bosa.

Per quanto riguarda le cause, rispetto all'anno precedente, si conferma l'elevato numero di cause relative all'incapacità a esprimere un valido consenso (84%), mentre si registra un decremento per le fattispecie simulatorie scese al 14%.

"Un'occasione - spiega l'Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi - per verificare lo stato di realizzazione in Italia, in Sardegna e a Cagliari, dell'indagine pregiudiziale voluta proprio dal Santo Padre. Anche nella nostra diocesi questo servizio, che non a caso porta lo stesso nome dell'esortazione apostolica, sta muovendo i suoi primi passi, e ha come obiettivo quello di accompagnare le coppie in condizioni di fragilità, per avviare con loro un percorso che sia di piena integrazione". 

"Ciò significa - conclude Baturi - che il momento giudiziale acquista la sua importanza solo all'interno di una pastorale familiare integrata, in grado di sostenere le famiglie nello sviluppo di tutte le loro sue dimensioni".