Un sentito momento di devozione che da oltre 400 anni anima la comunità di Arbus e richiama ogni anno visitatori e devoti da tutte le parti della Sardegna.

L’appuntamento con la Processione per la festa di Sant'Antonio da Padova si rinnoverà il prossimo 17 giugno. Sabato alle 7:00 sarà celebrata la Santa Messa nella Chiesa San Sebastiano Martire, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Roberto Carboni, al termine seguirà la partenza (in diretta su Sardegna Live) del simulacro verso la frazione di Sant'Antonio di Santadi, attraversando Guspini.

Un pellegrinaggio lungo 37 chilometri nel segno della fede, ma anche della cultura, della tradizione e delle bellezze paesaggistiche.

Fedeli a piedi, gruppi in abito tradizionale, cavalieri, traccas addobbate, gigli, grano. La festa di Sant’Antonio di Padova è ricca di fascino e carica d'energia positiva.

“La nostra comunità – ci spiega il sindaco di Arbus, Paolo Salis - è da sempre devota a Sant’Antonio di Padova. È un evento di straordinaria importanza, capace di creare reti e legami tra le persone e tra le famiglie. Favorisce non soltanto la conoscenza, il dialogo, la condivisione di quella che è la nostra storia, ma anche di quello che sarà poi il futuro di questa tradizione”.

“Tanto più che – continua il sindaco nel racconto – viene organizzato un evento che si chiama ‘Traccas in pratza’, ovvero l’addobbo dei carri da parte delle famiglie. Si dà così la possibilità, ai turisti e ai visitatori, di vedere come vengono cuciti, ricamati e uniti alle traccas, sia a buoi che a motore, gli oggetti che fanno parte della nostra tradizione”.

Il primo cittadino sottolinea che “proprio per la sua secolarità, straordinarietà e il modo in cui si svolge, la festa è stata riconosciuta come grande evento identitario della comunità arburese da parte della Regione Sardegna. Un percorso che oltre a inserirsi nel quadro spirituale porta con sé altre attività di promozione turistica”.

La festa, che si svolge nel mese di giugno e dura quattro giorni, dal primo sabato dopo il 13 giugno fino al martedì successivo, è organizzata nei minimi dettagli grazie alla stretta collaborazione tra la Parrocchia San Sebastiano Martire, la Parrocchia Sant’Antonio da Padova, il Comitato religioso “Passu passu con Tui Antoni Santu”, il Comune e la Pro loco, con il sostegno della Regione Sardegna.

Una leggenda racconta che, un tempo, a Santadi, laddove è collocata l’attuale Chiesa, esisteva una vecchia casa andata in rovina dopo la morte del suo proprietario. Gli abitanti del piccolo paese, quasi tutti originari di Arbus, mezzadri o proprietari di terreni nel paese, raccontavano che una statua di Sant’ Antonio di circa sessanta centimetri fu ritrovata sugli scogli perché probabilmente finita in mare da qualche nave spagnola. Gli abitanti decisero, quindi, di costruire una cappella sulle rovine della vecchia casa abbandonata e venerare il piccolo Santo ritrovato. Dal giorno nacque la Festa in onore di Sant’Antonio da Padova, che venne ribattezzata poi in Sant’Antonio di Santadi dagli abitanti del posto, i quali in suo onore fecero attribuire il nome al piccolo paese.

Il programma nel dettaglio: