Alcuni pescatori della cooperativa S'ena Arrubia l'avevano soccorsa il 30 maggio mentre era in difficoltà per aver ingerito della plastica. Il raro esemplare di tartaruga verde, ribattezzata Arrubia, è stato curato dagli operatori del Centro di recupero del Sinis. Guarita in poco tempo, è stata tenuta in via precauzionale in osservazione fino a sabato per poi essere liberata in acqua a Cabras. La tartaruga verde, unica specie vivente del genere Chelonia, si distingue dalle altre tartarughe marine per il carapace dotato di quattro paia di scuti costali.

Lo stile di vita è simile a quello della più nota e comune caretta caretta, ma la sua peculiarità è la capacità di coprire, nelle sue migrazioni, lunghe distanze, anche di 2.000 chilometri. La sua presenza è attestata soprattutto nel Mediterraneo sud-occidentale e molto raramente in Italia.

La liberazione, essendo una circostanza speciale, è stata documentata anche con riprese subacquee dagli operatori del Centro di recupero. Alla liberazione hanno partecipato anche i sindaci di Cabras e Arborea, Andrea Abis e Manuela Pintus.