Si sarebbero incontrati al Billionaire di Flavio Briatore, per poi proseguire la serata a Porto Cervo, nella villa di proprietà del comico e garante politico del M5s Beppe Grillo. Proprio il figlio di quest'ultimo, Ciro, è al centro dello scandalo che vede coinvolti quattro giovani della Genova bene, accusati da una 19enne scandinava di stupro di gruppo.

"Avevo bevuto molto - racconta la presunta vittima secondo quanto riportato da La Stampa -, soprattutto vodka, ero ubriaca. A casa hanno continuato a farmi bere. A un certo punto uno di loro mi ha portato in una stanza, voleva fare sesso. Gli ho detto di no due volte, lui mi ha costretto. Poi sono arrivati gli altri e hanno abusato di me a turno".

Il 26 luglio scorso i carabinieri della stazione Moscova, a Milano, hanno raccolto la denuncia della studentessa che racconta di essere stata violentata da Ciro Grillo e dagli amici Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. L'episodio risalirebbe al 16 luglio. La giovane era in vacanza con delle amiche e sarebbe rimasta sola alcuni giorni prima di potersi confrontare con la madre sull'accaduto. L’aereo per il ritorno, avrebbe spiegato agli inquirenti, era già stato prenotato e la studentessa avrebbe deciso di denunciare tutto una volta ritornata a casa.

L'indagine è ora coordinata dalla Procura di Tempio Pausania. Secondo la ricostruzione de La Stampa, la 20enne ha raccontato che quella notte era ubriaca, dunque non in grado di potersi difendere. Per questo ai quattro è contestata l’aggravante dell’abuso di sostanze alcoliche. L’accusa deve essere necessariamente provata dagli inquirenti, ma quando la giovane si è recata alla clinica Mangiagalli di Milano erano passati dieci giorni dai presunti fatti. "Impossibile - spiegano gli investigatori - capire dagli esami se quella sera fosse realmente ubriaca". Solo testimonianze e racconti possono tornare utili alle indagini a questo punto.

Ci sarebbe una supertestimone, un’amica della ragazza presente al Billionnaire e anche nella villa di Grillo, la quale non avrebbe però assistito alla violenza denunciata dalla 19enne. La ragazza verrà convocata nei prossimi giorni e ascoltata dal procuratore capo Gregorio Capasso e dal pm Laura Bassani

Altra prova importante chiave per le indagini è un video. Il rapporto sarebbe stato ripreso con uno smartphone di proprietà di uno dei ragazzi. Per i legali dei giovani, però, dimostrerebbe che il rapporto era consensuale.