“Un arsenale di guerra prima nascosto e poi sparito. Dai bunker di La Maddalena, nei sotterranei di Guardia del Moro, sono sparite casse e casse di armi di ogni genere. Tutto nascosto agli occhi indiscreti di contabilità di stato e all’opinione pubblica. Qualche pseudo autorizzazione per fornire qualche mitragliatrice a gruppi sparsi nel mondo non giustifica di certo la mole di questo immenso arsenale. Niente rispetto all’arsenale nascosto dentro a La Maddalena ed ora sparito”.

E’ quanto sostiene il deputato di Unidos Mauro Pili in relazione alle immagini inedite dei bunker di Guardia del Moro realizzate prima del suo svuotamento. Pili che aveva presentato articolate interrogazioni sulla questione si era visto negare l’accesso nei bunker di Guardia del Moro proprio nei giorni dello svuotamento dei tunnel. 
“Le immagini inedite di distese infinite di armi dentro i tunnel sardi sono la rappresentazione più evidente di quanto materiale bellico fosse nascosto lì dentro e di quanto ne sia di fatto sparito senza alcuna certificata rappresentazione al parlamento. Il silenzio del governo sulle mie reiterate interrogazioni sulla partita di Guardia del Moro – dice Pili - è spiegato dalle immagini eloquenti di cotanto materiale bellico. Emerge un dato eloquente: a Guardia del Moro erano stivate non solo partite rilevanti di mitragliatrici ma molto di più. Nessuno ha mai saputo in realtà quante fossero queste riserve belliche e soprattutto la loro destinazione finale. Di certo dopo l’autorizzazione rilasciata dagli uffici statali il 5 maggio del 2014 per trasferire quelle armi verso il continente tutto è stato di fatto secretato”

 

“Le immagini testimoniano quantitativi e tipologie ben più consistenti ci si deve interrogare su che fine ha fatto quell’arsenale – afferma il deputato -. E soprattutto perché, come aveva ordinato la magistratura nel 2005, non era stato distrutto a conclusione di un processo che vedeva imputati tra altri i proprietari di quel carico illegale destinato alla guerra in Bosnia. L’armamento nascosto dentro Santo Stefano era una parte dell’arsenale confiscato 24 anni fa nel canale d’Otranto alla nave mercantile Jadran, un cargo maltese partito dall'Ucraina e diretto in Croazia, ma intercettato e costretto ad ancorare nel porto di Taranto. Ora serve chiarezza. Per questa ragione il ministro della Difesa deve dichiarare realmente l’uso e la destinazione di queste armi. Ora che esistono queste prove evidenti di quantità e tipologie nascoste dentro i bunker sardi serve una risposta ufficiale senza ulteriori silenzi di Stato su questa partita. Vogliamo sapere che fine hanno fatto queste armi e soprattutto se sono finite nelle mani di gruppi terroristici in giro per il mondo. Una gestione talmente superficiale e oscura di questa vicenda necessita di risposte senza alcun tipo di riserva. Se non arriverà una risposta compiuta ed esaustiva mi vedrò costretto ad altre azioni per denunciare questi scandalosi traffici di armi da parte dello Stato italiano”. 

“Per questo – ha concluso il parlamentare – ho presentato una nuova interrogazione e chiesto che il governo risponda urgentemente alle mie azioni di sindacato ispettivo. Certo è che non lasceremo calare il silenzio e il segreto di Stato su questa vergognosa vicenda di traffico di armi”.