Le date che troviamo negli spartiti di Banneddu sono sconcertanti.

Dal 1950 al 1955 ha realizzato le armonizzazioni che hanno segnato in Sardegna la nascita della coralità di ispirazione popolare (definita poi di scuola Nuorese).

Lo stupore si concretizza quando nel 1965 quelle musiche prendono vita diventando un bellissimo vinile inciso dal suo Coro Barbagia (Sardegna canta e prega). Voci possenti, coperte e impostate cantano i sentimenti e il pathos di una terra come nessuno prima aveva fatto.

La potenzialità corale espressa è disarmante e il successo immediato.

Spiccano tra i brani una Non potho reposare armonizzata magistralmente destinata in poco tempo a diventare il simbolo di un’intera regione.

Le date sono fondamentali perché ci fanno capire che questo estroso musicista aveva concepito un nuovo modulo corale quando niente esisteva.

Ieri sera 11 Gennaio 2017 se n’è andato, circondato dall’affetto dei suoi cari.

L’eredita lasciata è di quelle importanti.

Tutto quello che c’è stato dopo quegli anni c’è perché lui c’è stato!

Gli siamo tutti debitori!

Riposa in pace caro Banneddu

Nuoro e la Sardegna ti saranno sempre riconoscenti.