Cinque dipendenti della Santa Sede, tra cui un monsignore e un alto dirigente laico, sarebbero stati sospesi dal servizio negli scorsi giorni "in via cautelativa e fino a nuova disposizione".

A comunicarlo è il comandante della gendarmeria Domenico Giani. Il provvedimento sarebbe legato a un'inchiesta della magistratura vaticana su ingenti operazioni finanziarie illecite compiute negli ultimi anni. Nei giorni scorsi gli uomini della gendarmeria hanno compiuto perquisizioni, sequestri di documentazione e di apparecchi elettronici negli uffici della prima sezione della Segreteria di Stato e dell'Aif, l'Autorità d'Informazione Finanziaria, che controlla i conti del Vaticano. A far scattare l'operazione lo Ior, la banca vaticana, e il revisore dei conti Alessandro Cassini Righini che avevano presentato una serie di denunce all'inizio dell'estate. Dopo i sequestri è arrivata la sospensione di monsignor Mauro Carlino, capo dell'ufficio informazione e documentazione della Segreteria di Stato, Tommaso Di Ruzza, direttore generale dell'AIF, Vincenzo Mauriello, ufficio del protocollo della Segreteria di Stato, Fabrizio Tirabassi, ufficio amministrativo della stessa struttura e Caterina Sansone, addetta di amministrazione della Segreteria di Stato.

Le indagini riguarderebbero compravendite immobiliari relative a palazzi di pregio londinesi dal valore milionario e la gestione tramite alcuni conti correnti dell'Obolo di San Pietro, l'insieme delle offerte inviate al Papa dai fedeli di tutto il mondo e che sono riutilizzate per la missione della Chiesa.

Per i cinque dipendenti sospesi è scattato il divieto d'ingresso all'interno della Città del Vaticano. Era stato lo stesso Papa Francesco, nei mesi scorsi, ad autorizzare l'inchiesta, chiedendo ai magistrati di stroncare qualsiasi attività illecita all'interno dei palazzi vaticani.

Nella serata di ieri Dagospia aveva pubblicato un'indiscrezione, rilanciata da diversi organi di stampa nazionali, secondo la quale il Papa stesse valutando l'ipotesi di ordinare al cardinale sardo Giovanni Angelo Becciu di non lasciare Città del Vaticano in attesa di chiarire la sua posizione rispetto agli eventi. Il prelato sardo, oggi prefetto della Congregazione delle cause dei santi, è stato per sette anni e fino al giugno 2018 sostituto alla Segreteria di Stato e Carlino era all'epoca il suo segretario particolare. Becciu ha replicato tramite il suo account Twitter smentendo il sito scandalistico. "Che ridere - scrive -. Proprio ieri il Papa in Udienza mi ha augurato buon viaggio per il vole che domani (oggi, ndr) mi porterà in Brasile".