La recente analisi pubblicata da Roberto Saviano in un video sui suoi canali social ha scatenato un ampio dibattito mediatico nazionale. Nel commentare l’assalto a due portavalori avvenuto lo scorso 28 marzo sulla Variante Aurelia a San Vincenzo, in provincia di Livorno, lo scrittore aveva ipotizzato che gli autori potessero essere “una banda di rapinatori sardi”, citando l’accento percepito nei filmati come elemento probatorio. 

Nel video, Saviano ha affermato: “L’assalto è avvenuto da parte di una banda di rapinatori sardi … lo sappiamo perché un video ha raccolto alcuni momenti dell’azione e si sentono alcuni banditi con l’accento sardo”. 

Secondo l’analisi del giornalista, “i due grandi gruppi che in questo momento fanno gli assalti ai portavalori sono sardi e foggiani”, con specifico riferimento a territori di Sassari e Desulo. 

Saviano ha poi spiegato che, a suo avviso, “i sardi producono criminali, ma non mafia”, sostenendo che le organizzazioni isolate mal sopportano strutture gerarchiche tradizionali come quelle delle mafie classiche. 

Reazioni e polemiche nei media nazionali

Sebbene la polemica sia esplosa soprattutto sui social e tra politici sardi, la vicenda è stata ripresa da giornali nazionali come il Giornale, che ha pubblicato le dichiarazioni di Saviano e le repliche di esponenti politici definendo “parole fortissime” e segnalando come la querelle si sia rapidamente allargata anche oltre l’Isola. 

Commentatori e politici citati dai media nazionali hanno bollato le esternazioni come “gravi e fuori luogo” e potenzialmente stigmatizzanti nei confronti di un’intera comunità. Nel resoconto di il Giornale, si sottolinea come la scelta di attribuire un’etichetta generalizzata a un’intera popolazione abbia scatenato reazioni anche tra deputati e parlamentari, con inviti a superare stereotipi e pregiudizi.