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È terminata con due arresti l’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Ghilarza, con il supporto dei colleghi di Sassari, contro una banda specializzata nelle truffe agli anziani con la tecnica del “finto carabiniere – sedicente avvocato”. I due uomini, residenti tra Campania e basso Lazio – uno dei quali già noto alle forze dell’ordine – sono stati bloccati nella serata di ieri a Sassari e arrestati per estorsione aggravata ai danni di un 80enne di Osilo.
La truffa: “Sua figlia è in caserma, servono 14mila euro”
La vittima aveva ricevuto in mattinata una telefonata da un uomo che si sarebbe presentato come avvocato. Con tono concitato, l’interlocutore gli avrebbe riferito che la figlia era stata arrestata nella caserma dei Carabinieri di Sassari dopo aver investito una donna in gravi condizioni. Per “evitare conseguenze giudiziarie”, l’anziano avrebbe dovuto consegnare 14mila euro in contanti o preziosi a un incaricato.
Sottoposto a forte pressione psicologica, l’80enne è stato trattenuto per diversi minuti al telefono – stratagemma tipico di queste truffe, usato per impedirgli di contattare familiari o le forze dell’ordine – mentre i malfattori raccoglievano informazioni utili a localizzare la sua abitazione.
Poco dopo, un complice si sarebbe presentato alla porta. In preda al panico, l’anziano avrebbe consegnato 5mila euro in contanti e vari gioielli di famiglia. L’uomo si sarebbe poi dileguato.
Le indagini lampo e il blitz nel B&B
Ricevuta la denuncia, i Carabinieri di Ghilarza hanno avviato immediatamente le indagini. In poche ore sono riusciti a individuare una Citroën C3 utilizzata dai due presunti truffatori, parcheggiata nel centro di Sassari. È scattato quindi un servizio di osservazione durato oltre cinque ore che ha portato i militari a localizzare la struttura ricettiva nella quale i due alloggiavano.
Le camere sarebbero state prenotate con documenti non corrispondenti alle reali generalità. L’irruzione simultanea dei Carabinieri ha permesso di bloccare entrambi i sospetti senza incidenti.
Durante le perquisizioni, i militari avrebbero trovato una busta con i 5mila euro sottratti all’anziano, nascosta in un armadio, e numerosi monili in oro occultati nelle intercapedini di una cornice appesa al muro: tutti beni riconosciuti come appartenenti alla vittima.
Un fenomeno in crescita
Secondo il Comando Provinciale di Oristano, il caso di Osilo si inserisce in una scia di episodi analoghi già registrati nei mesi scorsi, spesso con vittime ultra 65enni, sole o particolarmente vulnerabili. Solo negli ultimi giorni, i Carabinieri hanno arrestato tre persone al porto di Cagliari per estorsioni messe a segno a Baratili San Pietro, Uras e per un tentativo a Collinas.
“La conoscenza del territorio e dell’ambiente criminale – spiegano i Carabinieri – è stata decisiva per fermare soggetti altamente organizzati, capaci di spostarsi dalla Penisola per colpire anziani selezionati con cura”.
I truffatori, infatti, agiscono con notevole preparazione: raccolgono informazioni sulle abitudini delle vittime, verificano la presenza di familiari e fanno leva sul forte impatto emotivo di una presunta indagine penale.
I due arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Sassari – Bancali, a disposizione della Procura della Repubblica.

